“Il paradosso di un sistema che va affossato al più presto è sintetizzato in quanto accade nelle stanze del Municipio di Orta di Atella, dove l’impunità regna sovrana. In questo piccolo comune, infatti, i cosiddetti ‘furbetti del cartellino’ non soltanto non sono passibili di alcun provvedimento disciplinare, nonostante gravino su di loro accuse a vario titolo per assenteismo e truffa ai danno dello Stato, ma vengono addirittura premiati con ingiustificati premi di produzione per il buon lavoro svolto nel periodo in cui si assentavano puntualmente da lavoro”. E’ il commento del senatore del Movimento 5 Stelle, Sergio Puglia, a seguito di un’interrogazione consiliare presentata ieri mattina dai consiglieri M5S al sindaco di Orta di Atella, Giuseppe Mozzillo. L’inchiesta è del giugno del 2015, quando furono emessi 83 avvisi di chiusura indagine e 24 misure cautelari a carico di dipendenti e funzionari del comune atellano. Su 83 indagati (su un totale di 124 dipendenti), per 78 è stato chiesto il rinvio a giudizio. “L’indagine – prosegue Puglia – mise in luce un consolidato sistema, documentato dalle telecamere dei carabinieri, basato sull’espediente della vidimazione collettiva dei badge. Il tutto, come le immagini mostrano, avveniva anche sotto gli occhi di vigili urbani, il cui comandante figura tra gli indagati”. “Ebbene – denuncia il senatore M5S – non si capisce per quale ragione non sia stato applicato nei confronti degli indagati alcun provvedimento disciplinare, in base all’articolo 55 ter del D.Lgs. 165 del 2001, che prevede una sanzione disciplinare per il dipendente pubblico nei cui confronti è stato avviato un procedimento penale, che può essere elusa solo quando è particolarmente complesso dimostrare il reato di cui si è accusati. In questa vicenda, però, le accuse sono avallate da immagini che non lasciano alcun dubbio rispetto ai fatti contestati. Ci si chiede, infine, come è stato possibile riconoscere addirittura premi di produzione, bonus e indennità a gente che non si recava neppure al posto di lavoro”.

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