Consentiteci l’autocelebrazione. Campania Notizie ha fatto di nuovo Bingo. Stavolta abbiamo squarciato il velo dell’ipocrisia di Giggino Ziello. Il leader della lista dei Riformisti, cucita addosso al figlio Espedito “Cuor di leone” puntualmente eletto, è il protagonista assoluto di una vicenda che fa accapponare la pelle. I fatti risalgono al maggio 2015. Poco prima c’era stata la sentenza del Tar che aveva bocciato il ricorso dei costruttori del Parco Oliteama contro l’ordinanza di abbattimento adottata nel 2013 dall’allora responsabile del settore Politiche del Territorio Claudio Valentino, liquidato nel settembre 2014 dal sindaco dell’epoca Angelo Brancaccio. Ed è proprio all’ingegnere che Ziello fa una proposta indecente. Gli dice di essere stato contattato dai fratelli Ciccarelli per una consulenza tecnica. E chiede a Valentino di dargli una mano per risolvere un problema urbanistico. Non potreste mai immaginare quale. Quello riguardante il Parco Oliteama. Giggino Ziello non usa mezzi termini e fa capire a Valentino di essere fortemente intenzionato a curare gli interessi dei Ciccarelli. E quindi ad accettare di fornire loro la consulenza del suo studio tecnico. Cerca di convincere l’ingegnere confidandogli anche che oltre al supporto tecnico ci sarebbe stato anche il contributo legale del noto avvocato amministrativista Andrea Abbamonte. Insomma i Ciccarelli volevano a ogni costo “sanare” gli abusi edilizi commessi nella realizzazione del Parco Oliteama.
Sorpreso quanto irremovibile Valentino risponde a Ziello con un secco “no”. Anzi gli dice “non se ne parla neppure”. In primo luogo perché, rimarca l’ingegnere, gli immobili sono oggetto di indagini della Dda di Napoli. Gli imprenditori Ciccarelli hanno costruito l’Oliteama assieme tra gli altri a Franco Setola, cugino del boss dei Casalesi Giuseppe Setola. Il secondo motivo del diniego è valido e condivisibile quanto il primo. Valentino dice a Ziello in modo perentorio che non potrebbe mai accettare un incarico del genere perché era stato proprio lui, quando era il responsabile delle Politiche del Territorio, ad aver adottato l’ordinanza di abbattimento essendo le opere completamente abusive. La spregiudicatezza di Ziello, accusato dai pentiti di essere stato “referente del clan dei Casalesi”, dimostra qualora ce ne fosse ancora bisogno che quello stesso “partito dei tecnici” che durante il boom edilizio ha saccheggiato il territorio è tuttora operativo e trasversale. Potrebbe essere questa una delle chiavi di lettura per spiegare la posizione filo-governativa del figlio Espedito “Cuor di leone” che pur sedendo formalmente tra i banchi dell’opposizione agisce nei fatti come un esponente della maggioranza. In passato ad Orta di Atella la politica è sempre stata subordinata o funzionale agli affari. E in alcuni casi sembra esserlo anche oggi. Purtroppo.
Mario De Michele