Con l’attuazione del Puc di Orta di Atella si corre il rischio di approvare titoli abilitativi dubbi sul piano della legittimità. È in estrema sintesi il parere espresso, tramite una nota esplicativa, dalla professoressa Bianca Petrella, responsabile scientifico del dipartimento di Ingegneria dell’università Luigi Vanvitelli di Caserta. L’esperta urbanista ha fornito la preziosa consulenza su richiesta del sindaco Andrea Villano e della sua maggioranza consiliare. Fin dall’insediamento dell’amministrazione comunale il primo cittadino ha sempre battuto, in riferimento al Pd, sul tasto della collaborazione con l’ateneo casertano. Una sinergia entrata nel vivo tra fine marzo e inizio aprile di quest’anno, anche perché il pisolino dell’assessore all’Urbanistica Luigi Macchia è durato circa sette mesi. Addirittura più degli orsi e dei ghiri. Macchia si sveglierà dal sonno (che per la comunità è stato un incubo) nei prossimi giorni con il siluramento dalla giunta. Torniamo alla relazione della professoressa Petrella. Dall’istruttoria della documentazione “sono emerse diverse problematiche e criticità che riguardano sia la regolarità delle procedure amministrative con cui è stato approvato il Piano urbanistico comunale vigente sia alcuni contenuti dello stesso, tra cui vari articoli delle norme tecniche di attuazione (Nta) correlati alle corrispondenti tavole grafiche di analisti e di progetto.
“Si deve rilevare – rimarca l’architetto Petrella – anche la parziale discordanza dalla pianificazione sovraordinata e dalle norme statali e regionali. In particolare la costruzione di nuovi volumi edilizi, la cui quantità non era prevista dal precedente Prg, né sarebbe stata prevedibile sulla base dell’andamento demografico tendenziale, ha determinato un’anomala crescita della popolazione e il conseguente carico urbanistico a cui non è corrisposto l’adeguamento delle urbanizzazioni primarie e secondarie. Nello scenario su descritto il Puc è intervenuto tenendo conto dello stato di fatto che si era determinato, cercando di sviluppare una pianificazione il più possibile connessa a quanto già realizzato”. Secondo l’equipe dei prof della Vanvitelli le prescrizioni delle norme tecniche di attuazione e del Puc, per le relative riguardanti le zone territoriali omogenee (Zto) e sub-Zto sollevano una serie di dubbi. “In alcuni casi – sostiene la professoressa Petrella – si è riscontrata contraddizione tra quanto descritto in un apposito articolo di Zto e il rinvio a ulteriori articoli specificativi; in altri casi alcuni articoli sembrerebbero non rispettare le normative nazionali e regionali che regolano la specifica materia”.
Sulla necessità di stoppare il Piano urbanistico comunale la Petrella non ha dubbi. “È palese che proseguire ulteriormente nell’attuazione del Puc rischia di condurre ad assentire titoli abilitativi viziati di incertezza di legittimità. Qualora i dubbi inerenti la liceità del Puc, per i vari aspetti summenzionati, fossero suffragati da ulteriori elementi probatori si sancirebbero le condizioni di indeterminatezza e iniquità nella gestione del territorio. Pertanto, si renderebbe necessario non procedere ulteriormente nell’attuazione del Puc”. Oltre a quello urbanistico un altro nodo implica la valutazione legale. La questione è ostica. E investe tanti campi. Soprattutto alla luce della sentenza del Tar che ha sancito l’entrata in vigore del Puc. “Al fine di valutare i profili giuridici di cui avvalersi per poter interrompere l’attuazione del Puc – si legge nella relazione – si è ritenuto necessario richiedere un parere ad un esperto qualificato del settore, ovvero al prof avvocato Alberto De Chiara, associato di Diritto amministrativo presso il dipartimento di Giurisprudenza della Luigi Vanvitelli”.
Dopo ulteriori approfondimenti tecnico-legali con lo staff universitario Villano e company hanno deciso di imboccare la strada della sospensione del Puc. Un percorso non condiviso dai consiglieri di minoranza che sostengono (lo hanno già fatto attraverso una mozione) la revoca dello strumento urbanistico. Ci sorge il dubbio che qualcuno degli esponenti dell’opposizione, uno in particolare, sia contrario perché “no progettazioni, no money”. Durante la sospensione infatti non sarà possibile presentare alcun permesso di costruire salvo quelli di ristrutturazione ordinaria. È proprio vero il motto secondo cui alcune persone, quelle peggiori, “non si abbuffano nemmeno di terra di camposanto”.
La delibera per sospendere il Puc attraccherà in consiglio comunale già nella prima settimana di luglio. Il presidente dell’Assise Nando D’Ambrosio sta preparando tutti gli atti e a breve invierà anche la convocazione della seduta. Il voto compatto della maggioranza a favore del provvedimento appare scontato. Anche l’opposizione non avrà ripensamenti. Per la minoranza va bene la revoca. Diranno no alla sospensione.
Mario De Michele