Terremoto politico ad Orta di Atella. La coalizione guidata dal sindaco Giuseppe Mozzillo perde altri due pezzi. Eduardo Indaco, presidente del consiglio comunale, e Nicola D’Ambrosio, consigliere ed ex assessore, passano all’opposizione e chiedono le dimissioni del primo cittadino. La decisione sarà ufficializzata domattina con la presentazione di un durissimo documento (che sarà protocollato) contro il primo cittadino. D’Ambrosio e Indaco, che per inciso è stato il primo eletto in assoluto con oltre 700 preferenze, accusano Mozzillo di aver disatteso completamente il programma elettorale. Ed elencano tutte le “gravi carenze amministrative della maggioranza”. Lungo il rosario dei problemi irrisolti che col passare del tempo si aggravano con grossi disagi per la collettività. Si parte dall’aumento delle tasse, per passare all’assenza di politiche sociali e al servizio di refezione scolastica non ancora partito (non si sa ancora quando e se sarà affidato l’appalto) e dalle pessime condizioni strutturali in cui da inizio anno sono costretti a seguire le lezioni gli alunni di sei classi delle elementari dislocati nel centro pastorale, assolutamente inadatto a ospitare i bambini. Problema che ha scatenato le veementi proteste dei genitori al punto che la preside Maria De Marco ha comunicato al Comune che a breve le lezioni saranno sospese. Un altro tasto dolente riguarda la raccolta dei rifiuti. Secondo Indaco e D’Ambrosio il sindaco ha finora fatto solo “proclami” senza trovare una soluzione definitiva per il pagamento degli stipendi arretrati ai dipendenti con gravi ripercussioni sull’efficienza del servizio e notevoli disagi per i cittadini. “Peraltro – aggiungono Indaco e D’Ambrosio – ci sono state nomine opache di amici degli amici che hanno comportato la civile e legittima protesta di alcuni cittadini che versano in uno stato di bisogno”. Dai due orami ex esponenti di maggioranza sono state lanciate critiche al vetriolo anche sul piano politico. A detta di Indaco e D’Ambrosio, il sindaco Mozzillo continua a comportarsi come un uomo solo al comando, circondato da un “cerchio magico”. “Agisce – sostengono i due – senza alcuna collegialità nelle scelte politiche e amministrative, nonostante il senso di responsabilità sul voto favorevole sul bilancio di previsione”. Inoltre per i due consiglieri comunali l’amministrazione si è caratterizzata per “una totale assenza di programmazione su tematiche importanti come l’urbanistica e i tributi. Insomma, sarebbe stato completamente disatteso il programma elettorale. Lo strappo di Indaco e D’Ambrosio arriva in una fase molto delicata per la coalizione di Mozzillo. Il sindaco è alle prese con il varo del nuovo esecutivo che potrebbe essere presentato già nei prossimi giorni. Ma ora la maggioranza in consiglio si regge su soli 9 voti più quello del primo cittadino. Il numero degli esponenti dell’opposizione è salito a sette. E potrebbe arrivare a otto con il passaggio in minoranza anche di Tonino Russo. Al momento in cui scriviamo il gruppo dirigente del Psi sta decidendo quale posizione adottare nei confronti dell’amministrazione. In tal caso Mozzillo sarebbe appeso a un filo. Anzi, al suo voto.
Mario De Michele