Ieri l’Associazione ‘Civitas è’ di Maddaloni si è incontrata con alcuni componenti del Comitato “Maddaloni e Salute” nella sua sede privata. L’incontro si è svolto sulla focalizzazione di alcuni punti in merito al problema Ospedale. Dopo ore di discussione siamo arrivati alla stilatura di questa nota chiarificatrice, dove cercheremo di puntare su alcun argomenti che a nostro parere possono essere utili alla salvaguardia del nostro nosocomio. Da anni i maddalonesi subiscono solo. Prima con il Foro Boario, poi con Cava Monti, senza dimenticare la Turbogas e l’elettrodotto di Via Cancello, le industrie insalubri ed infine, l’attuale problema della soppressione dei reparti dal nostro ospedale fatti veicolare nell’incompleto Ospedale di Marcianise il quale si presume che non abbia il certificato prevenzione incendi come ben riportato dall’Europarlamentare On. Rivellini in una nota del 12 aprile 2014 inviata al manager dell’ASL Caserta dott. Paolo Menduni. Si, avete letto bene, si presuppone che l’ospedale di Marcianise non abbia il certificato prevenzione incendi, documento d’importanza unica per una struttura pubblica che deve assorbire a sua volta un altro ospedale. Sostanzialmente senza l’accredito della certificazione non può assorbire nulla. Viceversa la struttura di Maddaloni ha tutte le carte in regola, ma per programmazioni fatte alla rinfusa o volute, senza constatare se le strutture fossero coperte da questi certificati, viene attivata una procedura di spostamento forzato dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria. Come mai? Eppure, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ha eseguito in data 28/06/2011 un sopralluogo presso il nosocomio di Marcianise sito in via Santella, effettuando una serie di rilievi che abbisognavano di essere sanati pena la chiusura dell’ospedale. In sostanza scaduto il certificato di prevenzione incendi valido fino al 3/5/2009, per provvedere al rilascio del nuovo, era necessario adattare la normativa per attività ospedaliere oltre 25 posti letto. Nel corso del sopralluogo il funzionario dei VV.FF. aveva accertato che: “il numero dei posti letto in esercizio era superiore a 35”; ed inoltre l’impianto rilevazione incendi non era funzionante; la segnaletica di sicurezza non era completa; lo stato dei luoghi non era conforme al progetto approvato anche perché non erano stati completati i lavori previsti in progetto; alcune aree al piano terra nella zona cucina seppure completa di strutture era priva di impiantistica, al piano interrato molti locali erano inutilizzati, ai restanti piani alcune zone erano prive di rifiniture (mancavano pavimenti, intonaci, infissi, ecc.) tutte le zone elencate non erano accessibili. Insomma per i rilievi mossi, spiegava il Comando dei Vigili de Fuoco, l’attività ospedaliera doveva ritenersi “Non agibile ai fini antincendio” ed invitava il Sindaco ad “adottare i provvedimenti di competenza a tutela della pubblica e privata incolumità”. Nota che a sua volta fu inviata all’Asl Ce1 e alla Prefettura di Caserta. Cioè in poche parole tutti erano a conoscenza dei fatti ma nessuno ha frenato il fenomeno spostamento reparti in una struttura meno accreditata di Maddaloni, ma solo apparentemente di facciata. Da dire che lateralmente alla struttura di Maddaloni proprio per la sua posizione strategica geograficamente, si potrebbe attivare un servizio di eliambulanza 118 utilizzando l’adiacente campo sportivo già connesso alla struttura tramite un varco di accesso diretto, in questo modo si potrebbe avviare un soccorso a 360 gradi per tutta la zona della Valle di Suessola che abbraccia un bacino che supera i 200.000 utenti. C’è da dire che tutto questo non è frutto di una narcotica immaginazione nostra, ma è semplicemente un dato di fatto. ll problema dell’assorbimento dell’ospedale di Maddaloni in quello di Marcianise non è solo dettato dal decreto 49, ma da ben altri programmi ignoti a noi comuni mortali, o quasi. Sempre in una nota dell’europarlamentare in carica a Forza Italia, l’On. Enzo Rivellini, si legge che al Centro di Procreazione Assistita non sono state assegnate le somme della I° tranche di (circa 1,4 milioni di euro) come invece avvenuto per gli altri Centri. Ma di quali altri centri parla l’europarlamentare? Vuoi vedere che parla di centri privati in prossimità dell’ospedale di Maddaloni e lo spostamento dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria sono legati propria al finanziamento del Centro di Procreazione Assistita di Marcianise. Può darsi! Non è da escludere. Sempre Rivellini, continuando in questa nota, accenna ad una attivazione della Tele-Cardiologia con l’ospedale di Maddaloni, cosa che mai è partita, e chi sa se partirà avendo sempre nei pressi di questo nosocomio una struttura che già opera ad altissimo livello nel ramo cardiologico. In un articolo di giornale locale si raccolgono alcune dichiarazioni da parte del consigliere di Marcianise Filippo Fecondo area PD, dove ribadisce che la ginecologia dovrebbe ritornare a Maddaloni per tanti motivi che potrebbe compromettere l’assistenza alle pazienti, allarme già dettato nel documento all’incontro in Prefettura da parte dei sindaci, comitati e sindacati, relazionandosi senza volere a quanto riportato dall’europarlamentare Rivellini nella nota del Aprile 2014 inviata al ASL, dove avvisa che le strutture devono contribuire a migliorare l’assistenza sanitaria anche alla luce delle nuove Direttive Ue. In poche parole come dice anche nell’Ordine di Servizio – Prot. 2375 P.O. Marc. del 16.06.2014 il Direttore della U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Marcianise dott. Gerardo Spaziante, chi partorisce a Marcianise e deve subire un cesareo, laddove insorgono complicanze, la paziente deve essere trasportata obbligatoriamente presso l’ospedale di Maddaloni, unico ad avere la struttura di terapia intensiva. Ma allora, perché si crea un decreto per sopprimere un ospedale se con dati alla mano non dovrebbe chiudere? Eppure, il governo centrale parla di pareggio di bilancio nella sanità campana e avanza programmazioni per quelle strutture che portano introiti e non perdite. Anche se quella di Maddaloni può sembrare all’occhio dell’utente malmessa, è comunque una struttura che ha tutte le certificazione di agibilità, antincendio, sale intensive, reparti competenti con personale competente e con attrezzature nuove e non obsolete come quelle in dotazione all’ospedale di Marcianise, ma che a sua volta la politica imperialista vuole chiudere senza se e senza ma. Il compito arduo di questo comunicato è di accendere in tutti voi un interrogativo. Perché lo vogliono chiudere? Basandosi anche sul perché la Procura di Santa Maria Capua Vetere non entra in merito alla faccenda. Forse perché non hanno un dossier su cui potersi appellare? Chi sa, forse un giorno qualche bravo cittadino chiuderà in una busta alcuni documenti e li invierà come destinatario, Procura della Repubblica. A questo punto ci vien da dire che solo la magistratura potrebbe chiarire questi nostri dubbi. Speriamo bene.
Associazione ‘Civitas è’ di Maddaloni.
Il Presidente
Alessandro Cioffi