Sulla tematica del presidio ospedaliero il sindaco Rosa de Lucia ha relazionato a tutti i capigruppo in merito all’incontro avuto con il direttore generale Menduni, a cui ha preso parte, per la minoranza, anche il consigliere del Partito Democratico Francesco Capuozzo. “Ringrazio nuovamente l’opposizione per lo spirito collaborativo e per il lavoro proficuo che non sta facendo mancare. L’ospedale di Maddaloni non chiuderà. Il nostro presidio – continua ancora il primo cittadino – diventerà polo di emergenza . Nello stesso momento, proprio per consentire che il nosocomio funzioni, così come previsto, vi sarà il trasferimento dei reparti di ginecologia, pediatria e ostetricia ma allo stesso tempo Maddaloni acquisirà tutta la chirurgia d’emergenza, compresa l’ortopedia. Proprio per avvalorare quanto dico, a breve l’Asl farà comunicazione al Prefetto sul fatto che il presidio di emergenza sarà solo quello calatino”. Il sindaco rassicura anche sulle professionalità che attualmente operano all’interno dell’ospedale. “Tutti gli infermieri professionali rimarranno a Maddaloni, ad essere trasferite a Marcianise saranno soltanto le ostetriche, visto che il reparto sarà lì in pianta stabile. Per me, questa è una mezza vittoria, anche perché al mio insediamento l’ospedale era destinato alla dismissione e alla chiusura. Sarà una vittoria completa se riusciremo ad ottenere il riconoscimento di polo di emergenza, anche in vista dell’apertura del nuovo policlinico, che consentirà al nostro presidio di specializzarsi potenziando anche la diagnostica. C’era infatti una delibera di giunta regionale del 31.12.2013 – conclude l’ingegnere – in cui si dichiarava la chiusura del nostro ospedale e il trasferimento di tutti i reparti a Marcianise. Questo non è avvenuto e non avverrà. Sul famoso decreto 49 del piano Zuccatelli mi preme ricordare che, per dichiararne la decadenza, è opportuno che qualcuno lo abroghi e, fino a questo momento, mi pare che nessuno l’abbia ancora fatto. C’è infatti una nota della Regione Campani che chiede agli ospedali di ridefinire il numero dei posti letto”.

 

 

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