SANT’ARPINO – Torna sulle proprie dimissioni da componente del direttivo cittadino del Partito Democratico, Sergio Pace (protagonista della nota vicenda legata al furto dei verbali con i votanti in occasione della parlamentarie del 29 dicembre che di fatto ha reso nullo il voto a Sant’Arpino ndr ). “Nel ribadire tutto quanto già espresso nella mia comunicazione di dimissioni- scrive in una nota ufficiale indirizzata al segretario del circolo cittadino del Pd- credo necessario far notare che al momento di “basso” ci sia solamente la mancanza da parte del PD locale di confronto programmatico e politico con tutte le forze del centro sinistra in vista delle imminenti elezioni amministrative.

Non tocca di certo al sottoscritto la difesa d’ufficio dei cosiddetti (come li definisce il segretario) “vecchi” dirigenti del PD. Posso solo testimoniare che sia nel PDS, sia nei DS, che nell’ultimo PD pre-era Romano, se pure con toni animati la discussione ed il confronto sui programmi ci sono sempre stati, per cui ogni decisione è sempre stata la sintesi degli stessi.

Sfido, in tal senso, lo stesso segretario Romano a rendere pubblici tutti i verbali nei quali, come segretario ritenga che si evinca il confronto all’interno del direttivo e dai quali emergano la partecipazione e l’accordo del sottoscritto sulle decisioni eventualmente prese.

Volendo, tuttavia, evitare ulteriori polemiche con gli attuali dirigenti del PD, ringrazio per l’opportunità offertami”.

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