CASERTA – «In un momento di crisi così forte come quello che sta vivendo la Provincia, un leader che si possa considerare tale, non fa campagna acquisti negli altri partiti, ma lavora per smussare gli angoli e per fare in modo che cresca, non il suo partito, ma l’intera coalizione. Quello che è successo con i due consiglieri provinciali che aderiscono all’Udc, dimostra come Zinzi si sia fatto promotore del processo inverso accentuando le spaccature all’interno della coalizione». E’ indignato il direttivo provinciale dell’Mpa dal comportamento tenuto dal presidente dell’amministrazione provinciale.

«Sguazzare nelle spaccature significa badare solo al proprio tornaconto e avere una visione miope della politica – hanno sottolineato i componenti al termine della riunione del direttivo – solo uno sciocco, in questo momento, si potrebbe prestare ad un simile gioco senza capire di essere uno strumento nelle mani di chi, in questo momento, sfrutta tutto e tutti per andare avanti». I membri del direttivo sottolineano come, comunque, non sono sorpresi che sia proprio Pagano ad essere cascato nel tranello. «Quello che Zinzi ha fatto con Pagano, Pagano lo ha fatto con l’Mpa: ha sfruttato i nostri voti, si è fatto eleggere in Provincia e al partito non ha dato nulla – hanno spiegato – sia chiaro, se nel collegio di Casaluce, l’Mpa avesse raccolto 0 voti, il risultato del partito non sarebbe cambiato di una virgola, avremmo comunque eletto il consigliere». Il direttivo conclude con una riflessione sul Terzo polo. «Quello che è successo testimonia che non abbiamo fatto bene – hanno detto – ma benissimo, a rompere con il Terzo polo a Caserta».

 

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