MACERATA. «Venerdì pomeriggio – esordisce il consigliere comunale Sebastiano Palmiero – l’Istituto comprensivo “Presidio di Legalità”, nell’auditorium del plesso “Giacomo Matteotti” di via Roma, con una serie di iniziative, ha commemorato la figura di Raffaele Pennacchio, medico 56enne di Macerata, affetto da Sla, morto per arresto cardiaco a Roma a fine ottobre, dopo due giorni di presidio davanti al Ministero dell’Economia per ottenere fondi per le persone affette da disabilità grave.


Considero – aggiunge Palmiero – l’attività della scuola, diretta dalla professoressa Carmela Mascolo, donna sensibile e capace, meritevole di ogni plauso. Lello era un eroe, un figlio del popolo, era di tutti i maceratesi; l’esempio che ha dato apparterrà per sempre alla memoria collettiva della nostra comunità e, oserei dire, dell’Italia intera. Quindi, chiunque contribuisce e contribuirà a mantenere vivo il suo ricordo ha e avrà il mio sostegno. Spiace, tuttavia – prosegue Palmiero -, prendere atto che la scuola abbia svolto un ruolo di “supplenza” nei confronti di un’amministrazione comunale che rispetto a Pennacchio non ha ancora mosso un dito. Della retorica stucchevole del sindaco Luigi Munno non sappiamo che farcene. Del presenzialismo fine a è stesso possiamo farne volentieri a meno. Delle strumentalizzazioni elettoralistiche, pure. Lello merita tutta la nostra attenzione di persone e di amministratori. Vogliamo intitolargli una strada? Va bene. Vogliamo patrocinare delle borse di studio per laureandi in medicina? Ancora meglio. Vogliamo promuove convegni e pubblicazione sulla sua vita? Pure questa sarebbe un’idea. Se fatto col cuore, tutto può essere utile. L’importante è che si faccia qualcosa che resti nel tempo. Fra vent’anni – conclude Palmiero – i giovani di Macerata dovranno sapere chi era Lello Pennacchio».

 

 

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