“Un incontro importante che ha avuto come tema la Terra dei Fuochi e la messa in sicurezza delle discariche presenti sul territorio”: ad affermarlo il sindaco di Parete Raffaele Vitale che ha ospitato nella propria stanza della casa comunale i rappresentanti della minoranza, Luigi Ennio Verrengia e Emiliano Pagano, delle associazioni e delle aziende agricole, tra le quali la cooperativa Sole per il progetto “Life Ecoremed”.

Si tratta di un progetto che ha l’obiettivo di sperimentare tecniche eco-compatibili di bonifica dei suoli agricoli nelle aree della pianura campana con particolari problemi di inquinamento. L’idea è quella di utilizzare colture non alimentari per abbattere il contenuto di inquinanti organici e inorganici del suolo nella prospettiva di restituire, al termine del processo, le aree all’originario uso agricolo. Il progetto affronta anche gli aspetti di pianificazione e tutela del territorio e del paesaggio agricolo, di incentivazione delle tecniche di bonifica eco-compatibile, di rafforzamento delle attività di presidio e controllo dello spazio rurale per contrastare le pratiche illegali all’origine dei fenomeni di inquinamento. “A questo incontro in Municipio faranno seguito una serie di manifestazioni nelle scuole cittadine – affermano insieme il primo cittadino Vitale e il capogruppo della maggioranza Giuseppe D’Alterio – e nella prima decade del mese di maggio abbiamo intenzione di creare un evento di sensibilizzazione. I controlli autorevoli e accurati effettuati dall’Istituto superiore di Sanità e dal Dipartimento di Chimica della Federico II hanno evidenziato come i campioni di ortaggi prelevati a Giugliano nell’area vasta della Resit, ed a Caivano, nell’area oggetto di sequestri cautelativi da parte dell’autorità giudiziaria, non risultavano contaminati da una vasta gamma di potenziali inquinanti, ben più ampia di quella indicata dalle leggi vigenti. Gli ecosistemi agricoli della piana campana, e non solo, hanno funzionamenti che per fortuna limitano la biodisponibilità e l’assorbimento di molti dei composti a potenziale azione inquinante. Questo non significa abbassare la guardia, anzi, e i produttori agricoli della Campania lo hanno compreso, adottando attraverso tutte le loro organizzazioni, il protocollo di analisi delle produzioni agricole messo a punto a partire dalle indicazioni dell’Istituto superiore di Sanità”. Lìapproccio è: analizzare accuratamente i prodotti, che sono i principali bio-indicatori degli ecosistemi che li hanno prodotti. Questi dati avranno la massima evidenza pubblica attraverso un sito web e si procederà al blocco immediato delle produzioni e degli appezzamenti non in regola: “Dobbiamo pensare all’agricoltura della piana campana – concludono Vitale e D’Alterio – come ad uno degli strumenti per risolvere i problemi, non come al problema. Gli agricoltori devono essere i nostri principali alleati nell’immane opera di recupero della piana campana.  Pensiamo che siano gli atteggiamenti irrazionali a creare terreno fertile per la criminalità, non i ragionamenti e il confronto documentato, alla luce del sole”.

 

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