Il microcosmo Parete è vicino geograficamente, appartenente alla stessa nostra galassia, ma a volte l’amministrazione Pellegrino sembra essere lontana anni luce da ciò che è considerato nel nostro pianeta normale. L’impressione ci sovviene dall’iter che si è svolto per la realizzazione del soggiorno climatico riservato a “119 anziani ultrasessantenni residenti nel Comune”. Un’iniziativa lodevole che mettono in campo diverse amministrazioni locali nell’ambito delle politiche sociali. Il soggiorno si è svolto dal 16 al 23 settembre nella località di Palinuro con sistemazione in albergo 4 stelle con trattamento di pensione completa. Vi starete chiedendo: e quindi? Nulla quaestio. Se non fosse stato per lo svolgimento dell’ultimo consiglio comunale durante il quale è stata approvata una delibera di giunta con variazione di bilancio urgente per l’ulteriore somma di 14mila euro destinati al suddetto viaggio in aggiunta al budget già prestabilito di 40mila euro. Somma iniziale per cui c’era stato affidamento del servizio alla società Immobil Gest Srl (gestrice della struttura ospitante “Baia Hotel”).

Ebbene in merito a tale delibera di giunta la minoranza consiliare si è trovata spiazzata e ha votato contro. Siamo andati così a verificare le modalità in cui è stato organizzato il soggiorno climatico. E le domande invece di esaurirsi si sono moltiplicate. Secondo il bando pubblico iniziale infatti potevano partecipare gli ultrasessantenni paretani (119 destinatari) che avrebbero corredato la domanda con certificato medico attestante l’autosufficienza dell’anziano, Isee in corso di validità o autocertificazione, fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità. Non ce lo inventiamo noi, ma dalla delibera portata in consiglio comunale si evince chiaramente che questi criteri non sono stati rispettati. Sarebbero partite più di 119 persone. Sarebbero partite persone che non avevano raggiunto il 60esimo anno d’età. E infine sarebbero partiti anche coloro che avevano fatto domanda per “accompagnare” l’anziano (o presunto tale) partecipante. Praticamente sono partiti tutti indistintamente. E il risultato qual è? Che i 40mila euro non sono bastati più e si è dovuto incrementare il budget con ulteriori 14mila euro presi dalle casse comunali. Soldi che probabilmente potevano essere destinati ad una miriade di altri problemi. I soggiorni climatici -di norma, in qualsiasi pianeta, in qualsiasi galassia- sono iniziative organizzate a carico dei comuni (generalmente per metà dei costi) per contrastare l’emarginazione sociale e per dare un’opportunità a chi si trova in difficoltà o è meno abbiente economicamente. A Parete no. Nell’universo parallelo paretano si stabiliscono dei criteri, ma poi vengono disattesi.

Nel bando che scadeva il 23 agosto si legge: “Ai fini dell’accesso al servizio è prevista una graduazione per fasce di reddito”. Tale graduazione e conseguente scrematura non sarebbero mai avvenute. Cioè invece di effettuare una selezione secondo ciò che era scritto chiaramente nel bando si è scelto di far partire tutti. Ma che senso ha? Si redige un documento con dei criteri di partecipazione e poi si legittima a non rispettare tali criteri? Non solo. Si stanzia ulteriore cifra per autorizzare una partenza di massa tra cui potrebbe aver preso parte anche chi ha un reddito elevato. Questo perché nella delibera si è giustificato anche chi non aveva presentato l’Isee in quanto “nel mese di agosto, in pieno periodo feriale i Caf sono chiusi”. Se tali persone potevano permettersi una vacanza in autonomia perché se ne sarebbe dovuto far carico per una parte il Comune? E perché poi non è stato rispetto più il criterio dell’età? Viene definito soggiorno per “anziani” per un motivo logico. Infine (ma solo per il momento) perché far partire anche gli accompagnatori? Se tale misura è mirata, tra i vari obiettivi, al contrasto dell’emarginazione sociale a quale fine è stata consentita la partecipazione agli “accompagnatori” che ci si portava da casa? Inoltre, se il budget fosse stato dall’inizio superiore a 40mila euro la modalità di affidamento del servizio sarebbe cambiata? E infine ci viene una domanda che le riassume tutte. Volontà di ottenere maggiori consensi e così di accontentare un po’ tutti da parte dell’amministrazione Pellegrino? La vicenda del soggiorno climatico man mano che viene analizzata presenta non poche ambiguità. O quantomeno le scelte politiche effettuate non sembrano avere una ragionevolezza. Sappiamo però che qualche consigliere di minoranza si sta adoperando per far luce sulla questione. Magari se la maggioranza stellare riterrà di non dover spiegare una scelta politica del genere potrà aiutarci qualcun altro a fare chiarezza.

Valentina Piermalese

 

 

 


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