Un’isola ecologica nell’area Resit. L’idea è venuta al sindaco di Parete Raffaele Vitale già nel 2011, pochi mesi dopo l’elezione ma da allora non sono arrivate risposte delle autorità giudiziarie.
E’ per questo motivo che il primo cittadino ha inviato un esposto al procuratore del tribunale di Napoli: “Rinnovo alla sua persona – si legge nelle nota – l’istanza di questa amministrazione comunale di avere in locazione, ovvero in assegnazione definitiva, un’area già di proprietà della Resit, adiacente ad una costruzione sempre riconducibile alla Resit. L’area di che si parla possiede tutte le caratteristiche per essere impiegata come isola ecologica e altri servizi connessi alla igiene urbana: è libera da ogni attività da almeno 5 anni ed in uno stato di degrado progressivo insieme ad alcune attrezzature di vecchie gestioni. Diverse richieste analoghe rivolte all’autorità giudiziaria sono rimaste purtroppo senza esito”. Con lo spazio utilizzato per anni da Cipriano Chianese, avvocato di 62 anni, sotto processo per disastro ambientale e inquinamento della falda acquifera ci sarebbe l’opportunità di allestire un centro di raccolta e stoccaggio di vari rifiuti come carta, vetro, plastica, ingombranti e di dare momentaneamente sfogo a possibili situazioni emergenziali. “Si potrebbe creare una piattaforma di legalità – continua il capo dell’esecutivo paretano Vitale – e in questo modo cercare anche di abbattere i costi della Tares, la tassa sui rifiuti”. Un obiettivo mai nascosto dal primo cittadino Vitale che potrebbe essere una rivincita per il popolo: “Sarebbe la vittoria di tutti i cittadini. Non solamente quelli paretani. L’isola ecologica nella Resit potrebbe diventare un luogo di rilancio per Parete. Della struttura potrebbero usufruirne magari anche i Comuni vicini. Speriamo arrivino notizie importanti dal procuratore del tribunale di Napoli. Vogliamo creare una risorsa per il nostro territorio”.