E’ stata una riunione proficua e dai contenuti molto pregnanti, quella tenutasi la scorsa settimana nell’ufficio del sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro, che ha allertato 10 colleghi primi cittadini per serrare i ranghi sulla delicatissima situazione ambientale che attanaglia l’agro caleno e altri Comuni limitrofi all’area.

La seduta ha affondato le ragioni della convocazione principalmente nella discussione che vuole la Iavazzi Ambiente Scarl (società discussa e colpita da un’interdittiva antimafia, alleviata solo da un intervento del Tar) pronta a realizzare un digestore anaerobico nel cuore dell’agro, a 100 metri dal parco archeologico dell’antica Cales e nel pieno di un sistema territoriale densamente abitato, ma allo stesso tempo  già compromesso dalla presenza di varie realtà industriali non compatibili con la naturale vocazione territoriale: la centrale Turbogas costruita sui tristemente celebri  terreni della famiglia di Nicola Cosentino, la centrale a Biomasse Biopower di Pignataro (ferma per un intreccio di malapolitica e affari illeciti che ne hanno accompagnato la realizzazione) e almeno tre insalubri impianti di trattamento dei rifiuti, dislocati tra Pastorano e la zona industriale dismessa di Sparanise.  Proprio nell’area produttiva sparanisana,  si dovrebbe realizzare la struttura di Iavazzi Ambiente, in un segmento territoriale già devastato dalla massiccia presenza di amianto e altre sostanze nocive, residui pericolosissimi della precedente lavorazione delle vernici e dei solventi della storica ditta Iplave che, proprio in quella zona, aveva la sua grande centrale di produzione.  Alla riunione dello scorso 29 luglio erano presenti i sindaci di 10 cittadine della zona, alcuni dei quali anche in doppia e funzionale veste di rappresentanti di ambiti di collegialità intercomunale.

Il sindaco Pasqualino Emerito, primo cittadino di Cancello e Arnone, ha partecipato in qualità di fascia tricolore dell’importante centro a nord del litorale domitio e come presidente dell’Unione Comuni Caserta Sud Ovest, così come Andrea Russo, consigliere comunale di Francolise ed ex sindaco del piccolo centro caleno, ha rivestito soprattutto il ruolo di membro del Consiglio diretto da Emerito. Proprio Russo si è fatto lucidissimo portavoce di rilevanti e fondamentali problematiche territoriali che, al netto degli ultimi anni di cronaca, sembrano essere state dimenticate dai vertici governativi.  “Dimenticati è la parola giusta – ha spiegato Andrea Russo – perché in troppi hanno dimenticato che Parco Saurino 1 e 2 di Santa Maria la Fossa e Maruzzella a San Tammaro dovevano essere stoccaggi provvisori, ma, dalla seconda metà degli anni ’90 sono fermi nel cuore delle nostre terre e rappresentano il più pericoloso disastro ambientale del territorio. Così come quello che sento dire sulla Iavazzi – ha concluso Russo –  a me sembra poco credibile perché, a conti fatti e sotto la lente di uno studio del sistema di smaltimento proposto, quella che a Calvi si vorrebbe costruire, sarà la più grande discarica di Fos del Mezzogiorno”. La riunione è stata incardinata sulla creazione dell’Ambiente insediativo 1 della Piana Campana che prevede la dominante territoriale rurale-manifatturiera (ambito c6) del quale i Comuni presenti al vertice di Pignataro Maggiore, rappresentano le unità territoriali.  “E’ fondamentale un coordinamento collettivo dei Comuni – ha detto il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro – non solo per una maggiore incisività decisionale, ma soprattutto per l’attivazione di una lunga ed efficace serie di servizi, come quelli Associati Comunali, che devono ridare ossigeno all’asfittica produttività ecosostenibile della nostra area.

Inoltre, mi preme sottolineare una stridente incongruenza: il sistema di dominante territoriale della zona Aversa – Ambiente Insediativo 1 Urbano-Industriale, nel quale sono esplicitamente vietati gli impianti con discarica di ogni tipologia. Bene – ha concluso il primo cittadino di Pignataro – se in quel segmento sono vietate le discariche di ogni tipologia, figuriamoci quanta tutela dovrebbe esserci nel nostro ambito che è Rurale-Manifatturiero. Credo ci sia qualche cosa che non quadri del tutto e, di questo, ce ne dovranno dare ragione gli organi superiori. Vogliamo sapere perché qui da noi viene concessa autorizzazione alla Iavazzi Ambiente per costruire un digestore che avrà in giacenza all’aria aperta tonnellate di spazzatura maleodorante e malsana”. “Per non parlare del destino del Fos – ha fatto eco Vincenzo D’Amore, responsabile settore emergenza agroalimentare Asl – che, considerato rifiuto pericoloso, dovrà tornare in altra discarica”.  Quindi Iavazzi, secondo parte della giurisprudenza tecnica in materia, produrrà qualcosa che avrà bisogno di altro e ben più costoso sistema di smaltimento. Un cane che si morde una coda da milioni di euro, incidendo terribilmente su una zona già compromessa. Stessa musica da Antonio Papa, sindaco di Santa Maria la Fossa che ha parlato di sua “netta contrarietà alla centrale di digestione Fos, perché bisogna favorire le centrali a biomasse a filiera corta, alimentate cioè a materiale organico proveniente dalle centinaia di impianti di allevamento agricolo del territorio, per poi renderlo concime agronomico a costi bassissimi”.  Lo stesso Mariano Sorvillo, primo cittadino di Sparanise (la città che, insieme a Calvi Risorta, verrebbe maggiormente compromessa dalla nascita del digestore Fos) si è detto contrario per l’ennesima volta e seriamente preoccupato dalla vicenda della Iavazzi Ambiente Scarl. Pasqualino Emerito ha stretto la vite sulla maggiore partecipazione dei Comuni all’Unione Caserta Sud Ovest. “Mi auguro che anche Pignataro Maggiore e altri centri della zona entrino al più presto in questo coordinamento – ha auspicato il sindaco di Cancello e Arnone – faccio mie tutte le considerazioni dei colleghi che hanno parlato in questa importante seduta e ribadisco il mio impegno a tutela del nostro territorio, ancora protagonista di tentativi industriali che nulla hanno a che vedere con le sane potenzialità della nostra Terra”. Il sindaco di Carinola, Luigi De Risi, ha dato conferma della volontà diffusa di rendere sempre collegiali decisioni di questa importanza.

“Chi vuole decidere da solo di farsi impiantare centrali e altre strutture nocive nel Comune che amministra, ha forse inteso male il ruolo di sindaco – ha commentato De Risi – si devono, sempre e obbligatoriamente, consultare i rappresentanti politici di tutte le città vicine. E’ un fatto di serietà e civiltà moderna di ogni amministrazione”. Patto siglato e strette di mano con l’impegno di rivedersi appena dopo la pausa estiva. I Comuni dell’Ambito Caserta Sud Ovest iniziano a fare sistema sul serio per una difesa più efficace e strutturata dell’ambiente.

 

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