SAN FELICE A CANCELLO – Il circolo PD di San Felice a Cancello – a partire dalle ultime Elezioni Amministrative – si è connotato per un cambio di rotta della sua azione politica basando le proprie comunicazioni, sempre, su analisi di dati incontrovertibili.
Non interessa al PD entrare nell’arena politica rintuzzando le dichiarazioni più o meno veritiere di esponenti della maggioranza del Consiglio Comunale, né interessa l’ennesima dichiarazione del Sindaco – o di qualche componente della Giunta o del Consiglio – sulla bontà del “proprio operato”; sarebbe un po’ come se un tassista emettesse un comunicato stampa al termine di ogni corsa. Tutto ciò non è da noi giudicato. Siamo consci che fa parte delle regole di un gioco a cui non desideriamo partecipare.
Al PD interessa sollevare l’attenzione su temi poco dibattuti – sia dalla maggioranza che dall’opposizione – ma ritenuti di fondamentale importanza per l’intera comunità: questo è il caso della stabilità economica e finanziaria del nostro Comune che esamineremo nel seguito. Per tale analisi il PD è pronto a mettere in campo competenze – a prescindere dal loro colore politico – comunque presenti sul nostro territorio.
L’analisi è basata sugli unici documenti a noi disponibili : il “Bilancio Previsionale 2012” e la “Relazione sulla situazione finanziaria del Comune”, approntati dall’Assessorato al Bilancio ed approvati dalla Giunta e dal Consiglio Comunale.
Dal loro esame emerge che quest’anno i sanfeliciani verseranno nelle casse del Comune circa 7,3 milioni di euro di Entrate Tributarie. Inoltre, per usufruire dei servizi pubblici, pagheranno altri 1,9 milioni di euro. In definitiva il Comune prevede di prelevare dalle tasche dei sanfeliciani circa 9,2 milioni di euro: ovverosia oltre 500 euro a testa per ognuno dei circa 17.000 abitanti, compresi neonati, anziani pensionati, portatori di handicap, ecc.
Eppure, l’attuale Amministrazione dichiara, sempre nella citata relazione, che questo fiume di danaro gli è insufficiente per la gestione del Comune tanto che prevede di ricorrere alla vendita del patrimonio comunale per incamerare altri 540 mila euro affermando altresì che essa diventa fondamentale se non si vuole incorrere – entro fine anno – in un deficit di cassa: cioè se si vuole evitare di non pagare stipendi dei dipendenti comunali, forniture (metano, elettricità, telefonia, ecc) e servizi (illuminazione, rifiuti, ecc).
Si badi che le cifre esposte non contemplano una serie di entrate comunque previste dal bilancio: ad esempio i proventi da concessioni edilizie, sanatorie, ecc per 380 mila euro. E va precisato che i trasferimenti della Regione, ma anche della Provincia, di cui ogni tanto si fa riferimento nelle comunicazioni del Comune, sono rivolti esclusivamente a specifici progetti e non riguardano la gestione corrente oggetto di questa analisi.
Ribadiamo che non è nostra volontà la polemica fine a se stessa; anzi, se qualche dato è stato erroneamente riportato, saremo i primi a correggerlo; ma è doveroso ribadire che le regole contabili a cui oggi è sottoposta l’amministrazione comunale non permettono più approcci approssimativi: con l’ approvazione del bilancio si assumono decisioni che ricadono immediatamente sui cittadini (leggasi tasse e imposte) e non è più possibile scaricare la colpa sullo Stato.
Ognuno, quindi, per il ruolo che riveste, si assuma le proprie responsabilità.
Ad oggi non ci è noto sapere l’andamento dei conti del Comune. Comunque, per informare i cittadini sanfeliciani delle condizioni economiche-finanziarie del nostro Comune attenderemo di leggere la delibera cosiddetta “Salvaguardia degli equilibri di bilancio” che l’art. 193, comma 2 del D.lgs 267/2000 prevede venga emessa almeno una volta all’anno ed entro il 30 settembre dell’anno dell’esercizio in corso.