Era inevitabile. Il Pd casertano è stato commissariato. L’immobilismo e l’incapacità politica del gruppo dirigente provinciale hanno costretto i vertici nazionali, a malincuore, a prendere in mano le redini di un partito da tre mesi allo sbando con il segretario dimissionario. La decisione è stata comunicata da Lorenzo Guerini ai rappresentanti istituzionali dem di Terra di Lavoro che hanno preso parte oggi all’assemblea nazionale del Pd. Il nome del commissario non è stato ancora indicato ma già tra domani e dopodomani arriverà l’investitura romana. Quasi certamente non sarà né casertano, né campano. Arriverà direttamente dalla Capitale per garantire una gestione imparziale che non alimenti altre tensioni tra le correnti in guerra da oltre un anno. A pochi mesi dalle elezioni comunali in quasi tutte le più grandi città della provincia di Caserta, incluso il capoluogo, non è certamente la soluzione ideale. Il gruppo dirigente ne esce distrutto. Il partito anche. Ma non c’erano alternative. Tramontata l’ipotesi di un direttorio istituzionale i vertici nazionali non hanno avuto scelta. Pd casertano commissariato. Tutti felici e contenti?

Mario De Michele

 

 

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