Vincenzo De Luca a capotavola (per forza). Gran parte del gotha del Pd casertano tutt’intorno (ovviamente). Gran cerimoniere Giovanni Cusano (chi sennò?). Location l’Hotel City di San Nicola la Strada. Ieri sera tardi il governatore della Campania ha cenato assieme a Nicola Caputo, Stefano Graziano, Gennaro Oliviero, Carlo Marino e Lucia Esposito. Un incontro conviviale, si schermiscono i partecipanti. Ma è difficile non immaginare che di striscio si sia parlato anche di politica. E in particolare del “caso” Caserta. Di ritorno dalla tappa al centro orafo “Oromare” di Marcianise” De Luca, come fa spesso, si è intrattenuto all’Hotel gestito da Cusano. Subito sono partiti gli inviti ai rappresentanti istituzionali. “C’è De Luca, ceniamo da me”. Tutti, anche quelli che avevano già mangiato, si sono fiondati come frecce per andare alla corte del governatore. In caso di diniego – avranno pensato – si sarebbe offeso. E tutti si sono cagati addosso. Hanno indossato l’abito della festa e si sono presentati muniti di spazzola e panno per lustrare le scarpe al monarca. Non c’erano Rosaria Capacchione e Pina Picierno. Non sono state invitate. E comunque non ci sarebbero mai andate. Il loro rapporto con De Luca è noto. Si odiano reciprocamente. La cena è stata condita dalle battute a raffica del numero uno di Palazzo Santa Lucia. Rivolto al suo carissimo amico Cusano il presidente lo ha freddato: “Sono abituato a mangiare in posti migliori”. Uno scherzo, ovviamente. Tra i due c’è un grande feeling. Cusano è il principale riferimento di De Luca a Caserta alla faccia dei big casertani del Pd. Che però ridevano e ridevano ingoiando anche qualche boccone amaro. Il presidente ha infatti scherzato (e non tanto) sulle condizioni pietose del partito di Terra di Lavoro. Convitati colpiti e affondati.
E’ stata una cena di piacere, certo, ma in questa fase delicata per i dem casertani assume anche una connotazione politica. Si sa che quel volpone di Cusano lavora da tempo per piazzare un suo nome al posto del dimissionario Raffaele Vitale. La prima opzione è Lucia Esposito. Ma sotto sotto gli andrebbe bene anche Luigi Munno. L’obiettivo di Cusano è ufficialmente mettere pace tra le correnti in guerra del Pd, mentre nel concreto vuole starsene dietro le quinte per gestire il tesseramento. Nel bene o nel male è un mestiere che sa fare, eccome. Riuscirà il nostro eroe nell’impresa? La matassa è più che mai intricata. E ritrovare un filo conduttore che rimetta tutti in connessione non è per nulla facile. L’avallo di De Luca sul nome del successore di Vitale è un’arma importante per battere la concorrenza degli altri aspiranti segretari. Ma non basta. E’ impensabile, ad esempio, trovare la quadra senza coinvolgere Picierno e Capacchione. La deputata europea, con il suo lecchinaggio romano, è comunque un riferimento per i vertici nazionali. Mentre non si può prescindere dalla senatrice per l’eventuale accordo sul nuovo timoniere dem. Picierno rappresenta i renziani, Capacchione i Giovani Turchi. Quindi senza di loro niente intesa ampia. Anzi niente intesa, e basta. Con il conseguente arrivo del commissario (obiettivo della Picierno). Di questo ne sono consapevoli tutti. In primis Graziano e Caputo che da qualche tempo hanno ripreso quanto meno rapporti personali cordiali. Venerdì sera si sono visti sempre al City. Cusano a fare da paciere (che lo diciamo a fare?). Insomma, al netto della cena cortigiana con De Luca, la strada dell’accordo sul nuovo segretario è ancora lastricata di ostacoli. Non a caso a tavola, tra una risata e l’altra, tutti si guardavano in tralice. E già studiavano le mosse per fottere gli altri.
Mario De Michele