Cambiare verso, sì, ma non in questo modo. Anzi, così si torna al passato. Peppe Roseto non condivide nulla delle scelte adottate finora dal nuovo gruppo dirigente del Pd casertano. Ai microfoni di Campania Notizie, il candidato alla segreteria non nasconde il suo disappunto per la “gestione privatistica mostrata da Raffaele Vitale”. E proprio il leader provinciale del partito è il “bersaglio grosso” del consigliere comunale di Orta di Atella. “Non ha azzeccato una mossa”, taglia corto Roseto riferendosi al sindaco di Parete. “Non ha mantenuto fede all’impegno assunto da tutti nella campagna congressuale per l’unità del Pd. Anzi, sta facendo di tutto per alimentare altre polemiche dannose per il partito. Finora Vitale ha dimostrato di voler essere il segretario solo del 55% del Pd di Terra di Lavoro”.
Roseto non fa sconti neanche sulla nomina dei commissari in molti circoli cittadini. E contesta in particolare la decisione di indicare il sindaco di Teverola Biagio Lusini traghettatore del circolo del suo paese. “Sono stati imposti – afferma il candidato alla segreteria – è dei luogotenenti nelle città dove l’attuale gruppo dirigente provinciale è più debole. Nel caso specifico di Teverola si tratta di un errore sia nel metodo che nel merito”. Ancora più tranciante il giudizio sulla nomina di Franco De Michele a commissario del circolo di Orta di Atella, cioè a “casa” di Roseto, che è consigliere comunale assieme a Francesco Piccirillo, presidente provinciale dell’Ufficio adesioni: “E’ una ritorsione”. E poi la richiesta di convocare l’assemblea provinciale: “Non c’è da parte del segretario la volontà di discutere sulla vita del partito”. Insomma, Roseto non le manda a dire. E sfida Vitale al confronto.
Mario De Michele
LA VIDEO-INTERVISTA A PEPPE ROSETO