Il filo del dialogo è orami sottilissimo. La fiammella dell’accordo, che sembrava fatto, ora è fievole. Ridotta al lumicino. Ma finché c’è vita c’è speranza. E Raffaele Vitale, dopo aver fatto a destra e manca, cerca di aggrapparsi in extremis all’ancora di salvataggio. Oggi incontrerà, nelle segrete stanze, Peppe Roseto per tentare di ricucire lo strappo dei giorni scorsi. Le posizioni tra supporter del segretario provinciale e caputiani si sono via via divaricate. A ingarbugliare la matassa, come spesso avviene in politica, è stato il nuovo mosaico del Pd casertano. Le caselle non si sono incastrate. E il puzzle si è scompaginato. Si era partiti da un’ipotesi di segreteria snella con 8 membri, numero lievitato poi a 12, e infine balzato a 16-17. Un’impennata che ha fatto saltare il tavolo della trattativa. Nel frattempo i seguaci del deputato europeo Nicola Caputo si sono guardati attorno. Sono ripresi i contatti, per lungo tempo interrotti, con Giovani turchi, Riformisti, pittelliani e area Oliviero-Picierno. Proprio il consigliere regionale è diventato un interlocutore privilegiato. E l’accordo, avallato anche da Enzo Cappello, con i gruppi Graziano-Stellato-Marino ha imboccato la via del tramonto. Nel tentativo raddrizzare la rotta molto probabilmente Vitale darà a Roseto, nel faccia a faccia di oggi, la disponibilità ad accogliere la proposta dei caputiani di una segreteria a 8 con il coinvolgimento di tutte le componenti. Ma saranno solo parole. Finora lo sforzo del sindaco di Parete di mettere tutti d’accordo è risultato sarà tutto inutile. I caputiani resteranno sulle loro posizioni: la discussione si deve spostare in direzione, in quella sede va ricercata l’unità e l’eventuale intesa tra tutti i gruppi. Insomma, la “nuova” maggioranza sembra abortita già prima di vedere la luce. E si profila uno scontro finale e all’ultimo sangue nella prossima direzione. Se non prima.
Mario De Michele