“Stiamo per entrare in una stagione politica importante e delicata per cui, alla luce di quanto emerso nelle ultime settimane, vado avanti con quanti hanno già dato la disponibilità a dar vita ad un progetto unitario ma resto in attesa che anche le altre componenti decidano di porre fine a questa incomprensibile guerra di posizione che sta danneggiando il Partito Democratico di Caserta”. Lo dichiara in una nota il segretario provinciale del Pd casertano Raffaele Vitale, pronto ad annunciare la nuova segreteria che inizialmente vedrà rappresentate quelle componenti che, condividendo merito e metodo, non hanno più intenzione di temporeggiare, mantenendo però aperto lo spazio per una gestione unitaria della federazione .”Mi era stato chiesto – spiega – di nominare una segretaria seguendo il metodo di un rappresentante ogni dieci della direzione ed io ho accettato, pur ritenendo errata la costruzione di un percorso unitario basato soltanto sulle nomine. Personalmente ritengo che questo processo debba essere costruito sui temi ma nell’interesse del partito ho accettato di trattare seguendo questo metodo, chiesto e condiviso da Roseto per conto dell’area che rappresenta, e ora non mi tiro certo indietro. Sono state fatte decine e decine di incontri, ma in alcuni casi anche la segreteria regionale Assunta Tartaglione, con tutte le componenti ma poi il dialogo, per motivi incomprensibili, si è interrotto. Tra l’altro la direzione provinciale ha già condiviso il documento in cui fisso le priorità programmatiche senza il voto contrario di nessuno. Gli assenti, si sa, hanno sempre torto. Vale la pena sottolineare che la segreteria è prerogativa del segretario ma io ho scelto di confrontarmi con tutti rinunciando così ad una porzione di sovranità. Non ne sono pentito perché così emerge chiaramente la distinzione tra chi vuole confrontarsi sui temi, quindi le elezioni amministrative della prossima primavera, e chi ha a cuore unicamente il proprio posto nella stanza dei bottoni. È lampante che il partito non può più restare impantanato in queste sabbie mobili che ne minano la credibilità e la forza in un momento in cui si può creare una solida filiera istituzionale con la regione e il governo nazionale”.

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