CASERTA – La tregua elettorale è finita. E le correnti del Pd affilano le armi per darsi battaglia. Le prime schermaglie risalgono alle parlamentarie. In quella fase si aprì un focolaio di polemiche divampato per la decisione di Dario Abbate di candidarsi. Nicola Caputo si sentì tradito. E di fatto costrinse Abbate a dimettersi da segretario provinciale.

I contrasti interni si sono poi acuiti dopo l’esito delle parlamentarie con accuse di brogli lanciate da più parti, in particolare da Stefano Graziano (“caso” Sant’Arpino). La gestione delle primarie e l’organizzazione della campagna elettorale delle Politiche furono affidate a un comitato di reggenti guidata da Ludovico Feole, in qualità di segretario facente funzione.

Ma dopo il voto è iniziato il “redde rationem”. Il primo round si è svolto nell’ultimo esecutivo provinciale. Sul tappeto il tesseramento e la gestione futura del partito. Niente accordo su nessuno dei due punti. Anzi, qualcuno ha posto l’accento sul “caso” Feole. Il segretario pro tempore gode del sostegno solo di una parte del Pd. Sono in tanti a ritenere esaurito il suo mandato. E a chiedere l’azzeramento dei vertici del partito. L’11 marzo si terrà la direzione per l’analisi del voto, ma in quella occasione si affronteranno altri nodi politici, tra cui proprio quello del segretario facente funzione.

“Si è aperta una nuova stagione”, afferma Rosa Castrillo, dirigente provinciale del Pd. Che aggiunge: “Feole non può continuare a tenere la testa sotto la sabbia e far finta di nulla. E’ ridicolo, per esempio, diramare una nota in cui si dice che l’ultimo esecutivo si è svolto in un clima di collaborazione. E’ vero il contrario: non eravamo d’accordo su nulla, e sono emersi tutti i contrasti politici sorti nella fase precedente alle primarie. Feole deve capire – sottolinea Castrillo – che è impensabile restare al suo posto in una situazione in cui nel partito ci sono forti divergenze. Senza una svolta e senza il rinnovamento l’immagine del Pd rischia di essere offuscata ancor di più”.

Per l’esponente dei Democratici non servono i tatticismi e sarebbe un grave errore temporeggiare. Bisogna subito affrontare e cercare di sciogliere i nodi politici. “Proprio nell’ultimo esecutivo – osserva Castrillo – ho chiaramente manifestato a Feole il mio imbarazzo a partecipare a un organismo decaduto con le dimissioni di Abbate. E’ impossibile andare avanti così, per cui credo che Feole debba farsi da parte. Sia chiaro, non si tratta di una questione personale, ma esclusivamente politica. E’ giunta l’ora – argomenta Castrillo – di convocare l’assemblea per eleggere un nuovo segretario nella speranza che sia in grado di avviare una fase nuova. Sono altrettanto convinta che tutti debbano fare un passo indietro nell’interesse del partito, solo così si potrà aprire un confronto costruttivo”.

Castrillo riserva un’ultima frecciatina a Feole sul risultato elettorale: “Non condivido il tentativo di Feole di minimizzare sull’esito negativo ottenuto in provincia di Caserta. Lui e tutti noi – conclude Castrillo – dobbiamo farci carico del risultato non certo esaltante e analizzarlo in modo critico per capire chi e dove abbiamo sbagliato”.

Mario De Michele

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