“Serve una legge perché qui avvenga come in Inghilterra: l’avviso di garanzia rimane segreto e lo si rende pubblico solo quando c’è il rinvio a giudizio. E’ un meccanismo che serve a rendere tranquilli sia i magistrati che indagano e sia l’indagato”. Lo dice Stefano Graziano, ex deputato del Pd, a margine dei lavori del Lingotto. Graziano, presidente del partito in Campania, è stato indagato per concorso esterno in associazione camorristica ma poi, all’esito delle indagini, l’accusa è stata archiviata. “In quei dieci mesi – racconta – ho vissuto un dramma personale, mia moglie ha perso il latte quando mia figlia aveva cinque mesi. L’avviso di garanzia è un avviso di garanzia dell’indagato, non può diventare una gogna mediatica”. Vale anche per Consip? “Vale per tutte le indagini, non solo nel mio caso”. “Ma il sistema giustizia nel mio caso ha funzionato: ci sono state le indagini e l’archiviazione. Io sono per difendermi nel processo, non dal processo: è l’opposto rispetto alla impostazione berlusconiana”.

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