Pur avendo, numeri alla mano, la candidatura a sindaco di Marcianise già in tasca, Dario Abbate non cambia rotta e mantiene la barra dritta sulle primarie di coalizione. “La commissione regionale di garanzia del Pd – osserva l’esponente dem – ha ribadito, parole testuali, che la decisione sulle scelte relative alle elezioni amministrative sarà di competenza degli organismi statutari. Un pronunciamento che sancisce il primato del circolo cittadino rispetto ai tentativi di imporre candidati senza passare attraverso il partito. Dovrà quindi essere l’assemblea a individuare il nome del candidato sindaco. Al di là dell’inequivocabile decisione dei probiviri, io resto dell’idea che si dovrà ricorrere alle primarie di coalizione per indicare chi dovrà guidare la coalizione di centrosinistra alle comunali”. Abbate dunque fa una scelta di coerenza politica. E si mette in gioco. Infatti potrebbe chiudere la partita a suo favore all’interno del Pd. Ben 173 iscritti su 247 sono dalla sua parte. Nei giorni scorsi hanno firmato un documento pro-Abbate. E quindi l’ex segretario provinciale democrat non avrebbe ostacoli a far passare il suo nome in assemblea. Da statuto gli basta il sì del 60% degli iscritti. E il tesseramento, altra novità decisiva, ha ottenuto il placet dell’ufficio adesioni provinciale. Ma lui, a differenza di Antonello Velardi, sostenuto da un’altra parte del circolo, non vuole ricorrere a scorciatoie. “Le primarie di coalizione – afferma Abbate – sarebbero un’occasione preziosa per mobilitare il popolo del centrosinistra e l’intera comunità attorno a idee e programmi. E’ giusto coinvolgere tutte le forze politiche e sociali che sposano il progetto di cambiamento della città. Mi auguro che Velardi comprenda finalmente la valenza democratica delle primarie e si candidi, come farò io, per sottoporsi al giudizio degli elettori”. Ora il giornalista non ha più alibi. Scenda dal piedistallo e corra alle primarie. Che vinca il migliore.
Mario De Michele