CARINARO – Il sindaco di Carinaro Mario Masi ha scritto una lettera al segretario provinciale del Pd Dario Abbate affinché i candidati al parlamento del Pd di Caserta siano scelti con le primarie. “Caro Dario, ti scrivo questa lettera, e decido di renderla pubblica, non solo per via delle continue indiscrezioni di stampa sui candidati che il Pd intenderebbe presentare alle elezioni per il Parlamento, ma anche perché l’avvicinarsi della scadenza elettorale impone che i criteri di scelta, che il partito seguirà per la selezione dei candidati, siano chiari e condivisi.


Sin dalla sua nascita, a differenza delle altre forze politiche, il Pd si è caratterizzato per aver messo al centro del suo progetto politico il cittadino, il quale, attraverso le primarie, ha scelto e legittimato il candidato premier e addirittura i componenti delle assemblee provinciali, regionali e nazionali. Credo che un meccanismo simile – elezioni primarie o altro tipo di selezione partecipata – sia assolutamente necessario, innanzi tutto per le candidature al Parlamento nazionale. Mi sembra davvero assurdo che in passato gli elettori siano stati chiamati ad esprimersi su questioni meno importanti, e che oggi non si discuta di come selezionare coloro che saranno chiamati a rappresentare la provincia di Caserta alla Camera ed al Senato. Ma, a pretendere che la scelta sia costruita in modo partecipato è anche, permettimi di dirlo, il nostro recente passato! Ricorderai come 5 anni fa nella nostra circoscrizione il partito candidò nelle “posizioni utili” molti forestieri, ignorando totalmente le indicazioni fatte dal coordinamento provinciale, in primis quella di garantire all’avvocato Ceceri un posto “certo”. Chiarisco subito che nulla ho contro agli onorevoli Picierno e Graziano, e nulla ho contro gli altri nomi circolati sui giornali. Sono tutte persone degnissime. Ma, indipendentemente dai nomi, e dal se ci troveremo di fronte ad un listino o un listone, a collegi uninominali o sistemi con preferenze, etc.., dobbiamo assolutamente evitare che le candidature escano da una stanza a Caserta, a Napoli o, peggio ancora, a Roma. Ti chiedo, inoltre, di farti promotore di analogo ragionamento (ma in maniera ancora più stringente) nel mio agro aversano. La sconfitta alle comunali di Aversa brucia ancora. Dopo 10 anni di amministrazione Ciaramella il centrosinistra aveva l’obbligo di presentarsi alla città con un candidato condiviso – chiunque esso fosse – almeno 12 mesi prima delle elezioni. E invece la querelle “io si-tu no” ha spianato, cosi come nei 10 anni precedenti, la strada alla vittoria del centrodestra. Una vittoria politicamente non meritata. Capirai, dunque, quanto sia in me forte la preoccupazione che questo perdurante ed assordante silenzio sul metodo di selezione dei candidati al Parlamento o che i candidati siano scelti con procedure per niente affatto partecipate, possano essere causa inevitabile di un ennesimo risultato disastroso, con il rischio di lasciare sul campo un partito ancor più lacerato. Il malessere che tutt’ora serpeggia in conseguenza della pessima gestione della ultima vicenda elettorale aversana può trasformarsi, a fronte del perdurante silenzio sulle questioni da me avanti sollevate, in vera e propria disaffezione, che è tarlo ancor più pernicioso”.

 

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