MONDRAGONE -“Riteniamo che sia giunto il momento di formalizzare l’espulsione del consigliere comunale Peppino Piazza dal gruppo consiliare del PdL di Mondragone, comunicandolo al coordinatore cittadino del PdL Ermanno Miraglia per le formalità di rito, ovvero prendere atto dell’impossibilità di poter contare, realmente e lealmente, sull’ex assessore ai rifiuti Piazza”.
Così il capogruppo PdL Giuseppe Verrengia che, insieme alla quasi totalità dei consiglieri comunali aderenti al gruppo consiliare PdL, non riescono più ad accettare il comportamento, nelle parole e nei fatti, del consigliere comunale Giuseppe Piazza. “La libertà di dissenso è sacra e rimane oltremodo importante che all’interno di una formazione politico-partitica vi siano pensieri diversi che altro non farebbero che alimentare un confronto costruttivo. Nel caso del consigliere Piazza siamo difronte a posizioni preconcette ed altamente strumentali. Finché lo stesso era coordinatore cittadino del PdL, egli si riconosceva nella nostra formazione politica a Mondragone, a Caserta, a Napoli ed a Roma; da quando non ricopre più questo incarico ha rinnegato più volte il partito dimostrando come lo stesso fosse per lui solo e soltanto uno strumento di politica personale e per conto terzi, ovvero per conto di chi, da qui a breve, gli dirà di andare altrove e di fare altro. La politica è lealtà, al di là dei ruoli ricoperti. Non è possibile pensare che appena perso un incarico il PdL diventi il bersaglio di continui attacchi finalizzati a sedare le proprie frustrazioni politiche, partitiche ed elettorali. Abbiamo più volte tentato di cucire gli strappi ed invitare a coltivare una dialettica interna serena, pacata e costruttiva. La misura e’ colma: si concretizza la scelta già fatta a suo tempo da Piazza, ovvero condividere le ragioni del contro-congresso provinciale di Capua piuttosto che quello di Caserta. Ebbene è arrivato il momento di fare chiarezza, non è possibile non impegnarsi nella sottoscrizione referendaria sulla “Giustizia giusta”, offendere i colleghi consiglieri ed amici di partito e poi mettersi in vetrina senza crederci. Se il consigliere Piazza si trova così a disagio nel PdL e solo lui avverte tale disagio ma non ha avuto il coraggio morale di lasciare il partito, ebbene questo gesto di coraggio lo compiamo oggi noi per lui. Formalizziamo l’espulsione dal gruppo consiliare, in modo tale che evitiamo interpretazioni ambigue o distorte. Un conto è criticare, un conto è fare parte organica dell’opposizione e poi dirsi del PdL. La Città deve essere amministrata con coerenza e linearità anche con scelte difficili, ma senza ambiguità o false ipocrisie”.