PIEDIMONTE MATESE – Poliambulatorio verso lo smembramento? Non solo sotto la spada di Damocle del contratto di fitto scaduto (sappiamo che la regione Campania , per esigenze di risparmio, spinge per eliminare gradualmente questo tipo di spese) ma adesso il poliambulatorio per i servizi territoriali sarebbe a rischio di frazionamento con l’ipotesi ventilata di trasferire, appunto, alcuni servizi del distretto unificato, da tempo allocati presso la struttura di via Epitaffio, portata alle cronache dell’opinione pubblica per l’impossibilità di garantire l’accesso ai disabili in particolare utenti con carrozzelle), eccetto per il piano terra come denunciato più volte.
Prenderebbe, dunque, corpo ed… ali l’ipotesi del “poli-spezzatino” con lo spostamento di alcune attività sanitarie distrettuali ( alcune verso lo stabile-poliambulatorio di Alife, anch’esso in regime di fitto passivo) ed altre verso la struttura-sede anche dei servizi amministrativi del distretto situata presso il presidio ospedaliero che ospita, con non pochi disagi, al primo piano, il servizio vaccinale, gli uffici di medicina legale per l’accertamento dell’invalidità e per gli anziani- ADI(assistenza domiciliare) . E’ qui che dovrebbe essere localizzato il servizio territoriale relativo all’attività ambulatoriale di ginecologia. Delle tematiche legate ad una nuova sistemazione logistica ed organizzativa del servizi sanitari distrettuali se n’è parlato anche nel corso della recente campagna elettorale delle amministrative per il rinnovo del consiglio comunale di Piedimonte Matese . E’ stata in particolare la lista di centro destra di “Progetto Civico” a lanciare la sfida per la ricerca di una soluzione proponendo di utilizzare, come è nella finalità del lascito testamentario, ai fini socio-sanitari la struttura dell’ex ospedale di Piedimonte in comodato d’uso da parte del comune a seguito del protocollo d’intesa con l’ASL in seguito alla ristrutturazione dello stabile che continua ad essere “vuoto” : è usato in pratica solo il piano terra per le attivitàaggregative legate alla sede del centro sociale anziani “terza età” e quindi al di sotto delle sue potenzialità. Ma in prospettiva , a medio-lungo termine, si potrebbe pensare alla creazione di una struttura ex novo, pienamente rispondente anche alle esigenze dei diversamente abili sul piano motorio. Magari nell’area dell’ex opera salesiana: area tutta da ridefinire dopo l’acquisizione da parte del comune.
Michele Martuscelli