CASERTA – “Per il completamento della giunta devo garantire la maggioranza in consiglio e tenere conto dei congressi dei partiti”. Il presidente della Provincia, Domenico Zinzi, in un’intervista esclusiva a campanianotizie.com (video), non fa mai il nome del Pdl ma il riferimento ai berlusconiani è chiaro come la luce del sole.
Come il messaggio che lancia agli alleati sull’ingresso nell’esecutivo di Filippo Mazzarella: dipenderà dalle proposte del gruppo provinciale pidiellino. Insomma, il caso è tutt’altro che chiuso. Anzi, il protagonista del “gran rifiuto” (Mazzarella non accettò l’incarico di assessore) rischia seriamente di restare fuori dalla squadra di governo. Al momento, dopo il sì di Francesco Zaccariello (anch’egli in un primo momento titubante a entrare in giunta), i rappresentati del Pdl nell’esecutivo sono tre: Stefano Giaquinto, Gianpaolo Dello Vicario e l’ultimo arrivato Zaccariello. Resta vuota la quarta casella assegnata ai berluscones. Quella, appunto, che il partito aveva riservato a Mazzarella.
Ma dalla nomina, rifiutata dall’interessato, ad oggi di acqua sotto i ponti ne è passata. E soprattutto si è scatenato lo tsunami del congresso provinciale del Pdl, con la rottura traumatica tra la nuova maggioranza, uscita dall’assemblea congressuale, e l’ala landolfiana, che non ha partecipato ai lavori per il rinnovo del gruppo dirigente pidiellino.
La pattuglia dell’ex ministro, composta tra gli altri dal senatore Gennaro Coronella e dal consigliere regionale Daniela Nugnes, ha bocciato l’intesa sul ticket Giuliano-Polverino sugellata da Nicola Cosentino e ha disertato il congresso, definendolo, prima “farsa”, poi falso. Di recente è stato presentato ricorso contro la validità della votazione: secondo i ricorrenti, gli elettori sarebbero stati molti di meno rispetto a quelli ufficialmente dichiarati.
La guerra tra Landolfi e company e il trio Cosentino-Giuliano-Polverino non si combatte solo sul terreno “formale” ma soprattutto su quello politico. E la contrapposizione si è spostata dal congresso alla nuova giunta provinciale. Motivo del contendere è proprio la designazione del quarto assessore del Pdl. Una partita che si gioca all’interno del gruppo provinciale.
Su nove consiglieri almeno due (Gabriele Piatto e Domenico Sortino) sono riconducibili ai landolfiani, ai quali si potrebbe aggiungere Giancarlo Della Cioppa, vicino al sindaco di Capua, Carmine Antropoli. E tre sarebbe proprio il numero perfetto per rivendicare, come corrente Pdl, un assessorato. A farne le spese sarebbe ovviamente Mazzarella, con sommo piacere di Zinzi che non ha dimenticato lo sgarbo del rifiuto.
Le grandi manovre casertane si intersecano con quelle nazionali. Mentre il Pdl si avvia verso la metamorfosi-scioglimento, prende corpo l’ipotesi di un Monti-bis con l’avallo di Berlusconi, Alemanno, Casini e Fini. Monti a Palazzo Chigi spianerebbe la strada a Casini verso il Quirinale.
Sul piatto delle alleanze c’è la Regione Lombardia: Maroni candidato governatore del centrodestra sarebbe il viatico per un accordo al nord con la Lega. Al centrosud la coalizione dei moderati si presenterebbe con liste civiche, capeggiate da Caldoro in Campania, Fitto in Puglia e Scopelliti in Calabria.
Ma se a Roma è ancora tutto da definire, a Caserta il destino di Mazzarella è ormai segnato: non entrerà nella giunta Zinzi.
Mario De Michele
INTERVISTA A DOMENICO ZINZI SULLA GIUNTA PROVINCIALE
http://www.youtube.com/watch?v=b_8O7Zk8FYQ