ORTA DI ATELLA Ribadisco, in maniera netta, che l’azione amministrativa del Partito Democratico avrà sempre ed esclusivamente l’unico obiettivo di creare un’alternativa reale, concreta, valida e convincente all’attuale maggioranza di governo cittadino.

Il progetto è quello di unire tutte le forze politiche e  sociali che condividano le nostre proposte.

 

Archivieremo definitivamente la storia e, con essa, i responsabili delle vicende degli ultimi anni.

Dopo il consiglio comunale ho atteso la pubblicazione delle delibere (che tutti possono visionare) per chiarire, in qualità di capogruppo consiliare, la posizione in merito alla richiesta di incontro con i tecnici incaricati per la redazione del Puc. Si, è stato richiesto da un consigliere Pd e ribadito dal capogruppo.

Nessun inciucio, però. Niente intrallazzi!

Gli accordi sottobanco non fanno parte del nostro modo di intendere le cose. Non ci appartengono. E chi ha seguito le vicende degli ultimi tempi, ha capito bene che l’ambiguità non abita dalle nostre parti. La chiarezza l’abbiamo fatta, prima di tutto, a casa nostra!

Le liste e le campagne elettorali “andanti ma non troppo” non siamo stati noi ad averle fatte.

Quelli sì che erano inciuci. Erano la negazione della politica.

Le contropartite personali non ci interessano, né ci hanno mai interessato.

Non abbiamo mai fatto lettere di encomio a nessuno. Noi.

Alle corrispondenze private, molto in voga negli “anni della maggioranza senza opposizione”, della cortigianeria, preferiamo il confronto, il contraddittorio pubblico.

Per trovare la prova dell’inciucio bisogna guardare altrove, in altre famiglie ed in altri partiti. Soprattutto, nelle persone che hanno fatto la storia degli altri partiti.

Lì è molto facile trovare l’inciucio. Lì troverete chi l’ha fatto e chi non aspetta altro per rifarlo.

Chi si aspetta, soltanto, la cosiddetta “proposta indecente” per accettarla, salvo, poi, giustificarla come una scelta responsabile. Troverete chi si nasconde e temporeggia con il solito opportunismo.

A noi, invece, tocca fare chiarezza. Ancora una volta.

È per questo che diciamo: L’inciucio no, ma il confronto sì! Soprattutto quello tecnico, che richiede competenza e soluzioni concrete.

Rinunciare al confronto, al contraddittorio, vuol dire lasciare carta bianca alla maggioranza.

La dialettica maggioranza-opposizione è, sempre, stata l’essenza della democrazia.

È proprio in nome del ritorno alla democrazia che abbiamo alzato e continueremo ad alzare, quando sarà necessario, il livello dello scontro istituzionale nella nostra cittadina, continuando a generare un contraddittorio, anche aspro nei toni, su tutti gli aspetti dell’attività amministrativa.

Contro le nefandezze urbanistiche di questa maggioranza, anche con voce solitaria, ci siamo sempre schierati, denunciando politicamente e penalmente tutto quanto non va nell’interesse generale della cittadinanza. E lo abbiamo fatto sempre in maniera pubblica, mai anonima!

Abbiamo sempre argomentato, in tutte le sedi, anche con un’interrogazione parlamentare, la pochezza amministrativa di una maggioranza ostaggio del passato.

Un sindaco ed un esecutivo che non riescono a trovare una via di uscita perché prigionieri del loro passato. Dei conflitti di interesse. Delle loro stesse bugie.

La Politica, però, non può e non deve essere intesa come semplice denuncia.

Essa è un luogo di proposte ed idee! Non lo dimentichiamo!

Ed è in ragione di queste idee, che abbiamo sempre condannato quel sistema di potere fine a se stesso, basato sul becero clientelismo consolidatosi negli anni.

Nell’ultimo consiglio comunale del 5 maggio 2013 abbiamo, solo, ribadito che, con il tentativo, fra l’altro anche maldestro, di continuare in una politica a carciofo, con l’adozione di provvedimenti ad personam e senza una programmazione generale di riassetto del territorio, non si va da nessuna parte. E su questi nostri rilievi abbiamo l’obbligo di confrontarci nell’interesse della cittadinanza.

Anche perché dalla nostra parte abbiamo la forza delle idee e le competenze tecniche ed amministrative per sostenerle. Fa parte del mandato che abbiamo ricevuto dagli elettori.

Non abbiamo l’incarico di “sfasciare”, ma quello di ricostruire.

È proprio in questa ottica (basta leggere i verbali delle delibere pubblicate sul sito del comune) che abbiamo dato la nostra disponibilità ad incontrare i tecnici redattori del PUC per spiegare come il piano in itinere non porterà alla soluzione delle innumerevoli questioni e problematiche che interessano la cittadinanza intera ma provocherà danni ancora peggiori.

Il rimedio, come si dice, sarebbe peggiore del male.

Abbiamo, da sempre, ribadito che l’emergenza urbanistica va risolta con la concertazione fra i vari livelli istituzionali, partendo dal Consiglio comunale, passando per la Prefettura, la Provincia (ente a cui è stata delegata la piena competenza sugli strumenti urbanistici comunali e sovra comunali e che, ci auguriamo, finalmente ponga la dovuta attenzione alla “questione” di Orta) e la Regione, facendo, perché no, anche, qualche fermata in Tribunale.

La concertazione è la strada maestra! Le sinergie sono alla base delle grandi riforme politiche, perché devono essere ampiamente condivise.

Ribadisco, a tal fine, la totale disponibilità ad incontrare, nelle sedi istituzionali, i tecnici redattori per evidenziare una serie di rilievi che faranno ben comprendere, alla cittadinanza intera, che si sta imboccando una strada senza uscita. Ce lo impone il ruolo che ci è stato dato. Ce lo impone la nostra coscienza!

Per quanto ci riguarda, andremo avanti per la nostra strada. Senza inciuci e senza intrighi!

Francesco Piccirillo

Capogruppo consiliare Pd Orta di Atella

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