“L’istituzione del registro dei tumori è una questione quanto mai urgente sulla quale si gioca la credibilità della nostra regione. E’ arrivato il momento di dare risposte chiare”. Lo hanno dichiarato i consiglieri regionali del P.D. Nicola Caputo presidente commissione Trasparenza, Angela Cortese, Giulia Abbate, Rosetta D’Amelio e Donato Pica nel corso dell’audizione sull’attuazione del registro tumori.

Audizione a cui hanno preso parte Ferdinando Romano Capo del Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali presso la Regione, oltre ai consiglieri regionali, Anita Sala (CD) e Carlo Aveta (La Destra). “Abbiamo appreso dall’audizione di oggi che in tutte le Asl della regione sono state attivate le procedure per la raccolta dei dati. Dati che andrebbero analizzati in modo corretto ed incontrovertibile, da organismi terzi come prescrive l’Airtum (Associazione Italiana Registro Tumori). Inoltre, manca un coordinamento attivo tra le sette aziende sanitarie e dunque possiamo dire che non c’è ancora un vero registro dei tumori utilizzabile”.

“Dopo la sonora bocciatura della consulta nel 2012, domani il Consiglio regionale esamina la nuova versione della legge sull’istituzione del registro tumori. Restano molte perplessità, il sistema va semplificato, il fulcro centrale della raccolta e del coordinamento resta in capo alle Asl mentre servirebbe un livello unico e terzo per la direzione di tutte le attività”. “E’ necessario coinvolgere nella raccolta dei dati anche i medici di base che sono il primo anello di congiunzione con i pazienti. Inoltre, sarebbe opportuno far confluire questi dati presso il centro coordinamento IRCSS l’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale”, infine è necessario fornire una diffusione adeguata dei dati al fine di tenere informati, cittadini, associazioni e organizzazioni terze sulla reale situazione”. “In mancanza di un Registro Tumori efficiente completo e razionale, – spiegano – è impossibile stabilire l’eventuale nesso tra l’incremento delle patologie tumorali e il sempre più precario degrado dell’ecosistema ambientale, facendo così venir meno la tutela della salute dei cittadini”.

 

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