“L’unione di donne e uomini provenienti da esperienze di militanza diverse ma uniti da un obiettivo forte e concreto: resistere e ricostruire”. La lista Resistenza Democratica si presenta così, mettendo in risalto la volontà di rompere con i vecchi schemi che hanno distrutto la dignità di Mondragone. La lista, rappresentata dal candidato a Sindaco, l’architetto Antonio Patalano, è composta da persone che hanno un contatto diretto con il popolo, persone comuni con valori e volti estranei al mero profitto, che non hanno legami con quella casta politica che ha malgovernato la città. Nessuna connessione, quindi, nemmeno con chi si propone come nuovo ma che, nella realtà, rappresenta una copia conforme del vecchio. Alcuni dei candidati di Resistenza Democratica provengono da realtà legate all’associazionismo culturale, movimenti che hanno introdotto nel territorio linguaggi artistici di qualità. Altri, invece, vengono da storie politiche riconducibili alla sinistra progressista, alla visione ed al pensiero del compianto Antonio Taglialatela. Quello che ha spinto tante donne e uomini alla creazione di questo soggetto politico è l’esigenza di costruire e rappresentare una coscienza critica a Mondragone. Una città come la nostra, infatti, merita una politica in grado di leggere i cambiamenti sociali in corso, la necessità di ricucire il tessuto economico, sociale e culturale e soprattutto di confrontarsi con i disagi che i cittadini vivono quotidianamente. L’attuale panorama politico è, invece, imbarazzante: le famiglie politiche mondragonesi sono le stesse da oltre mezzo secolo. Il consenso politico, quasi sempre costruito sul voto di interesse, sembra essere un elemento ereditario che si tramanda da padre in figlio. Basta osservare lo stato in cui versa la nostra città, nonostante dei livelli di tassazione altissimi, per intuire l’incapacità e incompetenza amministrativa di chi è in Consiglio comunale. Basta leggere tra le righe delle assurde accozzaglie che si presentano alle elezioni dell’11 giugno per intuirne gli obiettivi, tutt’altro che finalizzati al bene comune. Resistenza Democratica vuole, in sostanza, rompere il recinto dei “dinosauri della politica” e liberare questa città da tutti i suoi muri culturali e sociali. Lo scopo è resistere a una classe politica incapace di esprimere un’idea di città, pronta sempre a praticare il clientelismo più misero. La coalizione Mondragone (R)Esiste, alla quale Resistenza Democratica si è unita insieme alla lista Mondragone Punto e a Capo, rappresenta l’unica proposta politica credibile, con una prospettiva coerente e soprattutto con una visione di città vicina al popolo e non al politico di turno.

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