ORTA DI ATELLA – “L’amministrazione cittadina di Orta di Atella è costantemente impegnata nell’azione di tutela della salute pubblica e di salvaguardia del territorio per arginare i fenomeni, villani e deleteri, dell’abbandono dei rifiuti e dello smaltimenti illegale, anche attraverso l’attività di rimozione dei materiali, per di più pericolosi, abbandonati sul territorio comunale”.

Il commento è del consigliere comunale delegato all’Ambiente, il Presidente del gruppo consiliare di maggioranza, Alfonso Di Giorgio, dopo l’allarme creatosi a seguito dell’abbandono da parte di ignoti di manufatti potenzialmente pericolosi (probabilmente lastre di eternit), nelle piazzole di sosta della bretella di raccordo della strada ex SS 87 Sannitica per la parte riguardante il territorio cittadino di Orta di Atella. Il pronto intervento è stato reso possibile grazie ad una ideale task-force tra l’ufficio Ambiente, guidato dallo stesso Di Giorgio, il vicesindaco Giuseppe Mozzillo, l’ufficio tecnico, rappresentato dall’ing. Salvatore Di Costanzo, e il comando di polizia locale guidato dal capitano Salvatore Gradinetta. Giunti sul posto e dopo un primo accertamento, la macchina amministrativa si è istantaneamente messa in moto. Il sindaco Angelo Brancaccio, immediatamente constatata la violazione, ha adottato l’ordinanza n.48, trasmessa in copia alla Prefettura di Caserta, al Comando stazione carabinieri di Orta di Atella, al Settore Ecologia e Tutela dell’Ambiente della Provincia di Caserta, all’Arpac e al Ministero dell’Ambiente, con la quale ha disposto la messa in sicurezza del sito e la rimozione dei materiali pericolosi. L’esborso relativo alle operazioni sarà interamente a carico delle casse comunali, nonostante consolidate sentenze affermino che la competenza dell’arteria in questione è esclusivamente della Provincia di Napoli, (dunque né Comune di Orta di Atella, né Provincia di Caserta). La ditta affidataria, nell’espletamento dell’incarico conferitole, ha anche provveduto ad effettuare il prelievo di un campione di materiale al fine di sottoporlo ad analisi di laboratorio per la verifica della presenza di fibre di amianto. “Considerato che i continui interventi di pattugliamento della Polizia locale e della stazione cittadina dell’Arma dei Carabinieri, non sono sufficienti per arginare il fenomeno- conclude Di Giorgio- auspichiamo l’attivazione di iniziative di supporto, quali la sorveglianza diurna e notturna, utili a reprimere questo indiscriminato ed abusivo deposito. Noi crediamo sia utile operare in sinergia, magari contattando direttamente le amministrazioni interessate, anziché confezionare dell’allarmismo infecondo”.

 

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