ALIFE – Esordio da “governo-ombra” da parte dell’opposizione di Insieme per Alife. Lo fa con la presentazione di uno schema complessivo di gestione dei servizi urbani nel campo dei rifiuti. Insomma un ruolo propositivo (“non siamo dell’idea che occorre dire sempre no ci siamo impegnati anche a formulare ipotesi di soluzione” da detto il consigliere di minoranza , Gianfranco Di Caprio) come era stato sollecitato da parte dell’ex consiglieri Luigi Isabella nel corso della recente conferenza stampa sull’attività amministrativa dove aveva annunciato questa iniziativa.
La proposta sarà presentata al sindaco ed alla giunta comunale dopo aver completato il procedimento integrativo di definizione dello schema da parte gruppo di appartenenza e sulla scorta delle indicazioni pervenute anche l’altro ieri sera. Ad illustrare le linee della soluzione il consigliere di opposizione, Di Caprio , componente anche dell’area di Impegno Democratico(PD) insieme a Franco De Michele, capogruppo PD a Caserta e Costantino Leuci, assessore all’ambiente di Piedimonte Matese. Nello specifico ha previsto due varianti nell’attuale sistema di raccolta in cui una quota considerevole è svolta dalla categoria degli imballaggi misti su cui si potrebbero intervenire meglio per recuperare” ha detto Di Caprio che prima ha illustrato il sistema operativo in vigore. “la differenziata(operativa dal 2004 ndr) prevede il sistema di raccolta “porta a porta” effettuata nei giorni feriali con il conferimento dell’umido(sacco bianco biodegradabile) il lunedì , il mercoledì, ed il venerdì, del secco indifferenziato(sacco azzurro) il martedì ed il sabato e del secco riciclabile(sacco giallo) il giovedì.Il vetro viene sempre prelevato con il metodo del porta a porta nella giornata di mercoledì” ha spiegato il giovane funzionario regionale. Due le modifiche che la minoranza suggerirà nella proposta che sarà portate all’attenzione dell’esecutivo Avecone. La prima variante è finalizzata ad una maggiore differenziazione e quindi separazione, aggiuntiva, di materiale:” “dal secco riciclabile che abitualmente conferiamo nel sacco grande giallo, devono essere separate la carta ed il cartone(puliti) da mettere in un sacco bianco grande. E’ questo l’unico aggravio di impegno, di maggiore sforzo che si richiederebbe ai cittadini di Alife. Così oltre al vetro avremmo a disposizione altro materiale dotato di un proprio valore commerciale” ha aggiunto Di Caprio che ha sintetizzato la percentuale di differenziata: i valori certificati sono passati dal 52,50 al 55, 47 del 2010.Indubbiamente buona ma con margini di miglioramento e di ottimizzazione”. Così ha elencato in dettaglio le cifre : Alife ha una produzione di 2.684 tonnellate di rsu di cui 125 t sono imballaggi in carta e cartone, 52 t imballaggi di plastica, 444 t imballaggi misti, 191 t imballaggi in vetro, 43 t vetro, 546 t umido e 119 t in legno con un’incidenza minore ai cosiddetti rifiuti elettrici ed ingombranti(20 t).L’indifferenziato è pari a 1.128 t. La prima cosa da rilevare è che predomina nettamente la categoria degli imballaggi misti: circa 450 t in cui ritroviamo anche l’alluminio che da solo viene pagato dai 200 ai 400 euro/t in funzione della qualità. Il vetro ci garantisce 234 t: viene pagato dai 5 a 38 Euro t, quotazione molto variabile in base alla qualità ed al tipo di separazione.Facendo una differenziata spinta si potrebbe ottenere fino a 9.000 euro.La carta ed il cartone(imballaggi cellulosici) valgono 93 euro/t. Anche qui potremmo ricavare circa 12.000 euro.Altri 10.000 dalla plastica. Dagli imballaggi misti si stimano introiti pari a circa 50.000 euro. Una discreta raccolta differenziata potrebbe far risparmiare circa 100.000 euro ovvero il 10% dei costi totali. Se a questo aggiungiamo che in una comunità che vede ridursi i costi della tarsu in funzione dell’impegno civico profuso si mette in moto un processo virtuoso che tende a far aumentare la percentuale di differenziata si otterrebbe un duplice vantaggio. Ad esempio portando la raccolta differenziata al 65 (+ 10 rispetto al dato attuale) ovvero circa 270 t, avremmo maggiori introiti dai corrispettivi pagati ( circa 27.000 euro) ma soprattutto minori costi di conferimento in discarica ( circa 40.ooo euro).Appare chiaro che gli strumenti in termini di mezzi e risorse umane attualmente disponibili al comune non consentono la gestione autonoma del servizio che potrebbe pertanto restare affidato all’esterno per il supporto necessario rivedendone i costi” ha concluso Di Caprio su questa prima variante operativa proposta. L’altro passaggio è il potenziamento del compostaggio domestico attraverso una capillare campagna informativa con un avviso(Alife ha un esteso territorio rurale ed agricolo ndr) con attrezzature ( compostiere) da distribuire ai cittadini richiedenti:” da quel momento alla famiglia o gruppo di abitazioni non viene più raccolto l’umido ma gli stessi usufruiscono di una detrazione della tassa pari in percentuale al costo di gestione dell’umido su base comunale. ttualmente il conferimento della frazione organica-umida agli impianti di compostaggio, fuori regione( ad Alife vanno a Brescia ndr)costa mediamente 180 euro/t. Ciò significa che la sola gestione dell’umido determina un costo pari a 100.000 euro e quindi incide di circa il 10%”. Ha concluso il consiglieri di Insieme per Alife ha ha anche sollecitato l’amministrazione a dotarsi di attrezzature ad esempio per lo spezzamento o programmare progetti per finanziamenti relativi ad interventi strutturali come un centro raccolta da affiancare al centro di trasferenza, in modo tale “a garantire una elevata flessibilità nella gestione del ciclo dei rifiuti e di ottimizzare il sistema di raccolta, offrire maggiore disponibilità di conferimento ai cittadini, creare , anche se in misura minima occupazione e diminuire i costi e quindi la tarsu”.Di Caprio ha ancora una volta sollecitato la maggioranza a “ riprendere la distribuzione delle buste(sacchi), soprattutto perché il costo è già computato nell’attuale delibera di definizione della tassa”.Tra le indicazioni del pubblico quello di rivedere il contratto con la Publialifana e la riduzione dell’umido nelle campagne.
Michele Martuscelli