CASERTA – Proroga si o proroga no? E’ questa la domanda che si stanno ponendo i sindaci dei comuni dell’agro aversano in cui il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani è gestito dal Consorzio Unico di Bacino. Ente che con l’arrivo del 2013 ha cessato di esistere scatenando il panico tra gli operai che vantano numerosi stipendi arretrati.

 

Proprio per far fronte ad una situazione di grave incertezza nel pomeriggio di oggi si sono riuniti i sindanci di Cesa, Teverola, San Tammaro, Carinaro e San Marcellino i quali, tra l’altro, attendono di poter far partire l’Ambito Sud, già costituito e pronto a farsi carico della raccolta dei rifiuti nei comuni di competenza.

I sindaci hanno diffuso un documento che pubblichiamo a margine e che, fino a comunicazioni ufficiali, da parte degli organi preposti resta valido. “Ci siamo riuniti intorno alle 14 – spiega il sindaco di Cesa Cesario Liguori – e non abbiamo notizie ufficiali circa una proroga al Cub. E’ una voce che circola anche in ambienti della Prefettura ma per il momento non c’è un quadro definito”.

 

Ecco il testo della lettera:

I sindaci di Cesa Cesario  Liguori, di Teverola Biagio Lusini, di S.Tammaro Emiddio Cimmino,  di Carinaro Mario Masi e di S. Marcellino Pasquale Carbone, comuni facenti parte della costituita Società Ambito Sud per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti che è in avanzata fase di organizzazione e prossima a divenire operativa, in relazione alla emergenza creatasi in questi giorni a causa della impossibilità da parte del Consorzio Unico di Bacino di continuare ad espletare i servizi di igiene urbana sia per le gravi condizioni economiche, ma anche per la riferita ( come da nota 15816 del 27/12/12) cessata proroga ex legge 26/2010, hanno inoltrato una nota al Presidente della Regione Campania, al Presidente della Provincia di Caserta, al Prefetto di Caserta, al Commissario liquidatore del CUB ed al Ministro dell’Ambiente, affinchè si faccia chiarezza su ruoli, funzioni e responsabilità in materia di rimozione e smaltimento dei rifiuti. I sindaci lamentano la contraddittorietà delle norme vigenti e la conseguente assenza di un interlocutore che dia certezze nei comportamenti. Infatti la Regione Campania, nel rilevare che mentre da un lato la legge 26/2010 prevede il regime di provincializzazione e che la legge 221 del 2012 prevede  l’istituzione di ambiti territoriali ottimali,  fa  tuttavia osservare che il potere di accertamento della Tarsu è oggi posto in capo ai comuni e la legge 135 del 2012 prevede che tra le funzioni dei comuni vi sia oltre che la riscossione, anche la gestione, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti; con tale nota l’assessore regionale all’ambiente ha suggerito, ai sensi della legge 26/2010 la continuità nella gestione attuale del ciclo dei rifiuti, senza però fornire alcuna indicazione circa le modalità da seguire, in relazione alle condizioni in cui versa il CUB che di fatto non effettua già dall’inizio dell’anno la raccolta nei comuni che dovrebbe servire. Per tali motivi essi chiedono chiarimenti urgenti e modalità operative da attuare, comunicando che in assenza di indicazioni, trascorse 48 ore saranno costretti ad emettere ordinanze urgenti di rimozione dei rifiuti onde scongiurare pericoli per la salute pubblica.

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