NAPOLI – “Rivedere il piano rifiuti della Campania”. Così in un tweet il presidente del Consiglio regionale, Paolo Romano. “Il calo del 40% della produzione di rifiuti nella nostra regione- spiega- impone di rivedere l’impiantistica prevista dall’attuale piano di gestione, scongiurando il rischio di sperperare denaro pubblico per la costruzione di impianti non più necessari e spesso superati anche nella tecnologia: attualmente, in Campania c’è bisogno di un termovalorizzatore per i rifiuti di Napoli ed un altro che serva le restanti Province.
La nostra Regione- aggiunge- ha un sistema organizzativo della gestione dei rifiuti urbani fortemente incentrato sulle Province e sulle Società Provinciali, eppure lo scaricabarile rimane lo sport preferito di molti amministratori locali. Condivido le preoccupazioni del presidente della provincia di Caserta, on. Zinzi sulla crisi del Consorzio Unico e lo invito ad un percorso condiviso per uscire dall’impasse, tenendo presente che la Regione non è uno sportello bancomat e nemmeno l’ente soccorritore su cui scaricare tutte le responsabilità. I cittadini pagano la Tarsu- continua il presidente Romano- che va a finire direttamente nelle casse dei comuni, alcuni dei quali però, specie nel Casertano, sono debitori al consorzio di oltre 110 milioni di euro. Invito, dunque, il presidente Zinzi, ad unirsi a me nel sollecitare il ripianamento delle somme debitorie da parte dei comuni e nel rivolgerci al prefetto affinché eserciti la prerogativa di diffidare i comuni inadempienti o di nominare un commissario ad acta. La Regione ha già messo in campo tutte le procedure per dotare la Campania di un quadro normativo che risponda sempre di più e sempre meglio alle esigenze dei territori. A chi ricopre incarichi istituzionali- conclude Romano- spetta il compito di lavorare in un’unica direzione, portando alla luce anche le anomalie perpetrate nella gestione dei rifiuti da parte degli amministratori locali, spesso con l’avallo di dirigenti e segretari generali”.