CASERTA – Costruire piuttosto che spartire ed investire laddove si sono previsti tagli. E’ la proposta dello stato maggiore del Partito Democratico casertano riunito ieri al coordinamento di via Maielli per fare il punto, tra l’altro, sulla riforma della Giustizia varata dal Ministro Severino.

“Nessuna razionalità”, bolla così Giuseppe Stellato, capogruppo Pd al consiglio provinciale, il provvedimento di riforma dei Tribunali che ha sottratto 19 comuni dell’agro aversano alla competenza del Foro di Santa Maria Capua Vetere per attribuirla al nascente Tribunale di Napoli Nord

“Si spezza una continuità culturale e territoriale che esiste da due secoli sottraendo personale dalla sede casertana. Non è spostando materialmente le forze e gli uomini che si riduce il carico di lavoro: aumentiamo gli organici- aggiunge Stellato- e facciamo in modo   che alla Provincia di Caserta siano assegnate quanto meno strutture di secondo livello”.

Il riferimento è alle Sezione distaccate di Corte di appello, Dda, Tar e Tribunale dei minorenni (strutture legate non al circondario ma al distretto) sui cui ieri sera, nell’affollata riunione voluta dal segretario Dario Abbate, c’è stata unanimità di consensi.

“Il timore- nelle parole di Abbate- è che questa destrutturazione della provincia di Caserta possa creare un momento di impasse della giustizia, creando momenti di confusione in un territorio in cui la lotta alla criminalità non può e non deve conoscere soste”.

“La riforma- aggiunge- contiene alcuni errori di fondo molto gravi a partire dalla considerazione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, come tribunale di second’ordine rispetto ad un’inesistente sede centrale a Caserta violando, tra l’altro, quel principio di intangibilità dei tribunali provinciali richiamato dalla stessa relazione ministeriale e che ha ispirato il provvedimento nei confronti delle altre realtà provinciali”.

“La posizione del Pd non è certo di chiusura nei confronti di una revisione della mappa giudiziaria- sostengono i due leader del Pd- e si poteva optare per la nascita di una sede ad Aversa che tenga conto delle specificità del territorio casertano.

“Per questi motivi il Partito Democratico- conclude Abbate- non mancherà di portare nelle sedi opportune una azione possibile per evitare quest’ennesima mortificazione del territorio. Caserta ha bisogno di interventi di sostegno non di misure ragionieristiche non in grado di rispondere alle reali esigenze dei cittadini”.

 

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