SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Sconcerta la notizia della realizzazione di un ristorante all’interno dell’area archeologica antistante l’anfiteatro, da poco portata alla luce dopo i lavori effettuati in piazza primo ottobre.
La realizzazione del ristorante ha determinato la necessità di “invadere”la piazza con una canna fumaria che deturpa in maniera scellerata l’intera area”. Lo scrive il circolo del Pd di Santa Maria Capua Vetere che continua: “Già si può vedere la pubblicità sul totem che fino a qualche giorno fa copriva la canna e si rileva che i gestori del ristorante amicoBio effettueranno visite guidate, didattiche ed altro. Ci chiediamo a cosa servono più i dipendenti della sovrintendenza e in che modo tale destinazione è compatibile con la valorizzazione dei beni culturali. Non vorremmo che tutta l’operazione sia servita a consentire a soggetti privati l’utilizzazione esclusiva di un area archeologica da cui si accede in maniera diretta all’anfitatro. È vero che in altre strutture di rilevanza artistica vi sono punti di ristoro (per altro senza canne fumarie, necessarie per le pizzerie, non per i ristoranti), ma la loro è conseguenza dell’elevato numero di visitatori, e non certo la causa. L’idea, se non fosse drammaticamente inaccettabile, sembrerebbe una barzelletta, senza considerare tutti i problemi di sicurezza e di immissione di fumi. Non vorremmo preoccuparci di avvisare qualche sera i vigili del fuoco a causa del fumo, che per un effetto ottico, sembra uscire dal l’anfiteatro. È necessario valorizzare i beni archeologici, ma la Sovrintendenza, con questa operazione non opera in questo senso. È necessario dunque, ed il PD di Smcv lo chiede a gran voce, che la sovrintendenza intervenga immediatamente per tutelare i beni del suo territorio, e lo faccia in sinergia con l’amministrazione comunale (che peraltro ha gia’pubblicamente preso posizione sul tema)”.