Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del circolo Pd di San Felice a Cancello sui finanziamenti alle associazioni concessi dall’amministrazione De Lucia. “Di fronte ad alcune novità degli ultimi giorni, il PD dopo un’attenta riflessione ritiene di dover far presente il punto di vista dei propri iscritti e quindi di una parte della popolazione sanfeliciana, rimasta quanto meno perplessa per alcune decisioni dell’Amministrazione comunale.

La decisione di dare dei contributi ad alcune associazioni davvero è discutibile. Non siamo contrari ad iniziative che possano dare una mano concretamente al mondo culturale o sportivo locale, anzi, ma non si ha notizia di progetti per l’accesso, nè appare trasparente la scelta di chi ne avesse diritto, nè del metodo di ripartizione o di quantificazione della misura, non avendo trovato traccia delle modalità. In tempi di ristrettezze economiche e di difficoltà nel generale reperimento di fondi è quantomeno criticabile l’intempestività dell’elargizione, a maggior ragione se si tratta di decisioni sospese da tempo (2009). Era proprio necessario darne attuazione adesso, visto che in particolare la cifra più alta (15.500 €) è stata attribuita ad una società sportiva, che attualmente avrebbe la sede legale fuori dal territorio comunale e quindi il beneficio per San Felice appare molto dubbio? Ed anche per gli altri fondi attribuiti registriamo che da più parti viene fatta notare una vicinanza dei beneficiati agli ambienti dell’amministrazione. Peraltro ciò accade in corrispondenza della decisione dell’aumento delle tariffe IMU, per cui, pur ribadendo ancora una volta di non voler essere demagogici o populisti, essendo coscienti delle estreme difficoltà in cui versa l’Italia e quindi, a seguire, delle strutture periferiche, dobbiamo chiedere la massima trasparenza nelle scelte che vengono adottate, anche a costo di apparire noiosi. La bravura nel reperimento di fondi va di pari passo – se non dopo – con la dimostrazione dell’oculatezza delle decisioni e della capacità di revisione della spesa, a maggior ragione per luoghi periferici in tutto, come da noi. Perchè ciò potrebbe contribuire anche a ridurre il rischio, dalle nostre parti molto forte (considerati gli arresti anche recenti), di fomentare o incrementare la criminalità e il disagio sociale e la crescente sensazione di ingiustizia o insoddisfazione. Anche i lavori in piazza Giovanni XXIII: erano proprio indispensabili? La riorganizzazione delle piazze a quanto pare è una costante delle ultime amministrazioni, forse per la loro visibilità: ma siamo proprio sicuri che non si possa dare segno di efficienza e di dinamicità in altro modo, che non si possa dare una mano all’economia locale con altre modalità e soprattutto in maniera più equa, ampia e versatile? Ben vengano ad esempio le manifestazioni natalizie, però se sono davvero in grado di contribuire a sollevare la depressione locale – spirituale ed economica – e ad attrarre in modo lungimirante concrete risorse, anche da fuori. Altrimenti sono uno sperpero. Infine (per ora) chiediamo di fare definitivamente chiarezza con la nuova toponomastica, per le diffuse lamentele riguardo alla distribuzione della posta: spetta solo all’Ente Poste Italiane garantire l’individuazione dei nominativi e chiedere ai propri dipendenti un’attenzione particolare o l’Amministrazione comunale può chiedere o fare qualcosa per ridurre questo continuo inconveniente, che in alcuni casi potrebbe avere risvolti legali?”

 

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