“Dall’ultima conferenza dei capigruppo è emerso che l’amministrazione vuole proporre una dilatazione dei debiti accumulati da estinguere per i prossimi dieci anni. Considerando che sono già stati chiesti circa 10 milioni di euro di anticipazione di cassa da restituire in 20 anni e che sono ancora attivi svariati mutui per le opere realizzate negli ultimi anni, siamo all’assurdo, al paradosso!!! Guardiamoci intorno e riflettiamo su cosa hanno combinato, su cosa da oggi saremo costretti a sopportare : un comune in bancarotta, un degrado urbano indicibile, una raccolta differenziata ferma con una tariffa esorbitante , nessun progetto avviato, nessuna proposta seria, nessuna iniziativa per questa nostra comunità”. Lo dichiara in una nota la consigliere comunale del Partito Democratico di San Nicola la Strada Lucia Annunziata. “E adesso -continua – vorrebbero pure essere compresi dalla popolazione per tutto il malessere e il degrado in cui essa è stata fatta piombare. Non vorrei che l’opposizione possa passare per essere stata profetica, ne essere definiti semplicemente dei gufi se ricordiamo di aver denunciato, in diverse occasioni, l’inconsistenza dell’attività amministrativa rispetto ai temi di interesse generale e la totale assenza di strategia politica. Ora che le nostre preoccupazioni sono diventate certezze vorrei provare a mettere insieme questi ultimi mesi. Partiamo dalla fine, e cioè dal dramma, annunciato, che vede in un sol colpo mettere a nudo tutte le deficienze di un esperienza politica e amministrativa dettata dall’improvvisazione e dalla superficialità. La verità è che i nostri amministratori dovevano ragionare da “statisti” e non da “politici” (De Gasperi) se volevano evitare il peggio. I nostri appelli in cui denunciavamo una politica di inesorabile isolamento sono rimasti inascoltati e vittima di una cultura politica caratterizzata dalla presunzione e dell’arroganza degli eletti; cosi mentre da un lato questi rompevano la solidarietà interna dall’altro hanno quotidianamente alimentato un clima di conflitto con le altre forze politiche, il risultato di tutto ciò è stato quello di rimanere vittime di personalismi e piccoli interessi. Lo stesso rimpasto in giunta di qualche anno fa poteva rappresentare per loro un’opportunità di rilancio politico e amministrativo, ma anche in quell’occasione preferendo le vie brevi, si definì un accordo di corto respiro che non spostava di una virgola lo stato precedente, a noi non rimase che denunciare la nostra disapprovazione per l’ennesima occasione persa per avviare un confronto serio con le altre formazioni politiche. Così si è andati avanti con la solida convinzione che il confronto rappresentasse un ostacolo all’agire amministrativo assumendo per questa via decisioni e provvedimenti in totale isolamento, ma soprattutto senza intercettare le esigenze dei cittadini.. Ma cosa deve succedere ancora per mettere fine a questa esperienza che “lentamente muore……”? Preferiremmo che i nostri amministratori in un sussulto di orgoglio e tenendo a cuore l’interesse della comunità avvertano il bisogno di fermarsi senza ricorrere ad ulteriori astuzie e giravolte, nella speranza di non dover assistere ad un epilogo ancor peggiore”.