La cittadinanza di San Nicola vive da molti anni sotto l’incubo degli effetti nefasti dell’inquinamento che affligge il nostro territorio. Ogni famiglia registra decessi per cause tumorali, con una frequenza superiore alla media nazionale, sempre più bambini sono affetti da malattie del sangue e da allergie di vario genere. Il 28 marzo 2014, è stata scritta una bella pagina di partecipazione dei cittadini e di collaborazione con le forze politiche presenti in Consiglio Comunale. Il Comitato Cittadino, il Consigliere indipendente Enrico Nuzzi, il Movimento Strada Nuova, il Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Unione Di Centro hanno promosso una serie di iniziative per impedire l’insediamento di un altro impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi sul territorio della nostra città. Nessuna attività umana è a rischio zero: perfino le centrali nucleari, che sono l’esempio più alto di tecnologie della sicurezza, hanno dovuto registrare che l’imponderabile accade e fa disastri! Vedi i casi di Cernobyl, Fukushima e tanti altri accaduti in Francia, Stati Uniti ed altrove. Il risultato più importante delle azioni intraprese è stato la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario che si è svolto lo scorso 28 marzo 2014, aperto ai cittadini, per dibattere sulla questione. Il Consiglio Comunale straordinario si è tenuto ed ha prodotto importanti risultati per la difesa degli interessi della città, con l’approvazione di una delibera all’unanimità dei consiglieri presenti (14 su 16). La delibera approvata dal Consiglio sarà pubblicata sul sito del Comune, ma ne diamo subito un resoconto perché rappresenta veramente un importante risultato per la Democrazia partecipata nella Città di san Nicola. Il testo della delibera recita, quasi fedelmente: “…. Il Consiglio comunale intende affermare la totale contrarietà della Città ad ogni ulteriore progetto di creazione di industrie insalubri di prima classe sul nostro territorio, a tutela della salute della popolazione. Si affermi e si sviluppi una decisa volontà di perseguire le riqualificazione ambientale del territorio, la bonifica di Lo Uttaro ed il rilancio dell’area industriale ASI di Caserta, liberandola dalla presenza delle industrie inquinanti presenti. È vietata la realizzazione di impianti industriali che trattino, smaltiscano, recuperino o stocchino rifiuti di qualsiasi natura, ovvero urbani, industriali, speciali, pericolosi e non. Gli impianti industriali che a qualsiasi titolo operano nel ciclo integrato dei rifiuti, attualmente ivi ubicati, non possono incrementare, integrare e proseguire la loro attività oltre il termine delle vigenti autorizzazioni regionali, provinciali e comunali…”. Come si vede, non è un risultato che guarda solo al futuro, ma getta le basi per il recupero e la riqualificazione del territorio, rimediando a molte “ferite” per l’ambiente prodotte in passato. Non è stata vinta la guerra, ma certamente una importante battaglia è stata vinta.

Nunzio De Pinto

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui