Vincenzo Mataluna, coordinatore dell’Ufficio di Piano dell’ambito territoriale C1, ha avuto un incontro, presso la casa comunale di Santa Maria a Vico, con il capogruppo della maggioranza amministrativa Pasquale Crisci. Al centro dell’incontro la programmazione sociale per l’annualità 2015, che ha tra i punti focali “Vita indipendente’, un progetto che prevede l’erogazione di 700 euro mensili a persone con gravi disabilità e anziani non autosufficienti. Su 74 ambiti solo 50 hanno presentato il progetto e dieci sono stati ammessi a finanziamento, tra questi l’Ambito C1 che vede Santa Maria a Vico comune capofila. “Ho sollecitato un colloquio con la responsabile del settore socio sanitario della regione Campania, dott.ssa Palatucci, che pur assicurando l’assegnazione dei fondi non garantisce la data del trasferimento delle risorse”,lo ha evidenziato il dott. Mataluna che ha altresì informato circa ulteriori finanziamenti al Centro Antiviolenza il cui numero ministeriale, il 1522, comprende tutto il centro d’Italia, i Piani di azione di coesione per minori e anziani, specialistica nelle scuole. “Tutte queste attività significano sevizi alle persone e nei prossimi anni si possono raggiungere tanti altri obiettivi”. “Essere comune capofila offre delle opportunità che vogliamo cogliere, proseguiamo il nostro impegno in un settore così delicato. – Lo dichiara il capogruppo Pasquale Crisci – Il nostro si incondizionato ad assumere la responsabilità di comune capofila è stato determinato dalla consapevolezza di avere al nostro fianco, a supportarci, una persona dalle doti umane e professionali come Enzo Mataluna, che indipendentemente dal colore politico non ci ha fatto mai mancare la sua vicinanza e la sua competenza. Abbiamo deliberato per la realizzazione di un Ufficio di Piano in prolungamento Viale Libertà e a suggellare ulteriormente la fattiva collaborazione con le associazioni c’è l’istituto della Consulta permanente per la concertazione. Le politiche sociali sono il fiore all’occhiello del nostro comune perché è un dovere etico l’impegno verso i soggetti deboli”.

 

 

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