Esprimono il loro malcontento e la loro disapprovazione e annunciano, a breve, una raccolta firme per sottolineare ufficialmente il disappunto. Sono i commercianti del territorio di Santa Maria a Vico che non condividono la politica attuata dall’amministrazione comunale nell’organizzazione delle manifestazioni estive che si svolgeranno a Santa Maria a Vico nel prossimo mese di luglio. La polemica nasce, soprattutto, da una divergenza di idee tra i titolari delle attività commerciali e il consigliere, capogruppo del Pdl, Pasquale Crisci che, nei giorni scorsi, pare abbia più volte sottolineato i benefici economici che le kermesse estive potranno portare ai negozi della zona. Diversa sembra però essere l’opinione dei commercianti per niente soddisfatti della location delle iniziative. Queste, infatti, si svolgeranno in piazza Aragona e piazza Roma, senza interessare altre arterie o spazi del territorio dove ugualmente insistono attività commerciali. La situazione appare ancor più complicata se si considera che le due piazze che ospiteranno le manifestazioni estive, non accolgono, come evidente, un maggior numero di negozi rispetto ad altre zone di Santa Maria a Vico. “Non è la prima volta che Pasquale Crisci, già ex-assessore ed imprenditore, parla dei commercianti senza ricordare che altrove, come al P.co De Lucia e non solo c’è una concentrazione di negozi maggiore che altrove e che questi non sono per niente considerati o agevolati. Proposte di gestione ed abbellimenti di aree comunali sono state ufficialmente protocollate negli ultimi anni, ma l’amministrazione ha fatto orecchie da mercante; da qui si evince la sensibilità reale degli amministratori nei riguardi di noi veri imprenditori del paese. Si spera solo che non siano delle prese di posizione personali nei confronti di alcuni”, si sfoga un esercente della zona. A sposare la causa dei commercianti penalizzati e a farsi portavoce del disappunto dei negozianti anche il consigliere democratico Carmine De Lucia. “Già in passato – afferma – si è assistito ad una sterile campagna promozionale delle proprie iniziative da parte dell’amministrazione comunale e dei suoi membri. Non vedo infatti in che modo possano essere agevolati i titolari dei negozi che non insistono sulle due piazze e che tra l’altro, proprio grazie ai loro governanti locali, si sono visti da poco cadere sulla testa un aumento della Tarsu pari al 30%”.