In merito al trasferimento della Conservatoria di Santa Maria Capua Vetere, il consigliere regionale di ‘Campania Libera’ Luigi Bosco afferma: «Dalla lettura dell’articolo ispirato dalle dichiarazioni di Salvatore Mastroianni (Ncd) e del consigliere comunale Paolo De Riso, deduco che almeno a Santa Maria Capua Vetere siamo già in campagna elettorale. E ciò è evidente nella parte in cui si spara a zero senza conoscere i fatti, ma soprattutto (cosa ancora più grave) senza bene individuare gli esatti interlocutori. Sin dai primi giorni da consigliere regionale ho mostrato il mio interessamento e la mia solidarietà rispetto alla tematica del trasferimento della Conservatoria da Santa Maria Capua Vetere a Caserta, incontrando il direttore provinciale Eboli, la direttrice della Conservatoria stessa, reperendo atti e documenti sino a qualche mese mai diffusi e scrivendo alla direzione regionale (lo scorso 6 agosto). Quando, a seguito di queste iniziative, ho appreso che il trasferimento per motivi di sicurezza non poteva essere evitato né differito e che l’unico modo per trattenere la storica Conservatoria a Santa Maria era quello di individuare un’alternativa logistica nella stessa città, ho sollecitato sui media l’amministrazione comunale ad attivarsi in tal senso proponendo anche delle nuove soluzioni. Non da ultimo, va segnalata la disponibilità fornita dal rettore della Sun Giuseppe Paolisso, in merito ad alcuni ampi locali dell’Ateneo situati nella Città del Foro. Per quanto concerne, poi, funzioni e competenze, Mastroianni e De Riso fanno gran confusione circa il ruolo di chi governa a livello locale la comunità e quello delle istituzioni sovracomunali, le quali, come nel mio caso, hanno sì la facoltà di mostrare solidarietà e sensibilità in relazione ad aspetti che attengono alla vita sociale e storico-culturale di un determinato territorio della provincia, ma allo stesso tempo hanno il dovere di perseguire unicamente gli interessi pubblici coinvolti, che vedono prevalere certamente l’incolumità e la sicurezza dei locali rispetto alla preferenza dell’allocazione degli stessi presso questa o quella città della medesima provincia. Se invece si fosse trattato di soppressione dell’istituto, oppure di trasferimento dello stesso presso altra provincia, allora sì che la battaglia poteva essere certamente condotta a livello sovracomunale, in tutte le opportune sedi».