“Houston, abbiamo un problema”. Con le debite proporzioni rispetto alla navicella spaziale Apollo 13 anche al Comune di Sant’Arpino c’è un problema. Ma a differenza di quanto successo agli astronauti statunitensi che miracolosamente riuscirono a tornare sulla Terra dopo un gravissimo danno strutturale alla navicella per il sindaco Giuseppe Dell’Aversana, sembra un paradosso, potrebbe essere più complicato se non impossibile trovare una soluzione a un “guasto” che ha creato lui stesso. Il primo cittadino si è dimesso lo scorso 12 luglio. A sorpresa. Un fulmine a ciel sereno. Almeno così sembrava. In realtà alla base della traumatica e improvvisa decisione ci sarebbe, tra gli altri, il problema farmacia, quella privata che si trova all’angolo tra via Pennacchio e corso Atellano. Qual è il problema? Più di uno. E potrebbe intersecarsi con un’altra farmacia, quella comunale di Piazzetta Paradiso. La storia è lunga e intricata. Proviamo a ricostruirla. Ai tempi dell’amministrazione targata Giuseppe Savoia, quando Giuseppe Dell’Aversana era capogruppo consiliare della maggioranza, la squadra di governo stabilisce di ubicare la farmacia comunale in uno stabile di via Rodari guarda caso di proprietà della moglie di Salvatore Maisto. E qui c’è un complesso intreccio tecnico-familiare. L’ingegnere è il fratello di Elpidio Maisto e cugino dell’omonimo di quest’ultimo, cioà quell’Elpidio Maisto, candidato sindaco alle ultime comunali della lista Sant’Arpino al Centro. Sulla carta è all’opposizione. Nei fatti è un consigliere di maggioranza “aggiunto”. C’è poi l’ingegnere Antonio Buonanno, cugino dei Maisto (la famiglia è grande). Infine citiamo l’architetto Franco Dell’Aversana, cugino del sindaco dimissionario. Tutti notoriamente, chi in modo ufficiale chi sotto-ufficiale, componenti dello studio tecnico-professionale Dema. Dalle iniziali sembrerebbe Dell’Aversana-Maisto.
Come dicevamo, inizialmente la farmacia comunale deve sorgere in via Rodari, sottolineo deve (chissà perché?), in un immobile di proprietà della moglie di Salvatore Maisto. L’Incofarma, vincitrice del bando indetto dal Consorzio regionale delle farmacie, effettua anche i lavori di ristrutturazione dell’edificio, acquista l’arredo e paga alcuni canoni di locazione per un costo di oltre 200mila euro. Ma nel 2008 con la vittoria del candidato sindaco Eugenio Di Santo saltano tutti i piani… Nel programma della lista Alleanza Democratica per Sant’Arpino c’è ai primi posti proprio lo spostamento della farmacia comunale in una zona periferica, cioè in Piazzetta Paradiso. L’amministrazione Di Santo stabilisce la nuova dislocazione. La farmacia apre nel 2011. Immediatamente Incofarma cita in giudizio il Comune per risarcimento danni. E il giudice condanna l’Ente locale a pagare circa 270mila euro alla Incofarma. La controversia è tuttora in corso. Qualche mese fa il sindaco Dell’Aversana avvia una trattativa con l’Incofarma per un atto transattivo per consentire al consorzio di incassare in tempi rapidi almeno una parte dei 270mila euro.
Nel frattempo, lo scorso gennaio, apre i battenti la farmacia privata ubicata in via Pennacchio angolo corso Atellano. Anche in questo caso c’è una coincidenza fortuita. I locali della farmacia si trovano nell’immobile del suocero del sindaco Dell’Aversana, proprio dove abita il primo cittadino dimissionario. Il fitto si aggira attorno 35mila euro all’anno. Il contratto di locazione ha una durata di 6 anni. La titolare della farmacia è, ovviamente casualmente, la moglie di Luigi Mascolo, che a quanto pare fornisce i famaci all’Incofarma. Fin qui fila tutto liscio. Ma poi i conti non tornano. Nel vero senso della parola. Quando il consiglio comunale ha dichiarato il predissesto non è stato più possibile accantonare per mancanza di fondi la somma per concludere l’atto transattivo con la Incofarma. La società quindi dovrà attendere i lunghi tempi della giustizia per ottenere i soldi. Ultima casualità. Si dice in giro che prima che Dell’Aversana rassegnasse le dimissioni avrebbe avuto in municipio un forte diverbio con un rappresentante dell’Incofarma. Non sappiano se l’episodio corrisponda al vero (ma ci sarebbero anche diversi testimoni). L’unica certezza è che il suocero del sindaco Dell’Aversana si metterà in saccoccia 35mila euro annui per i prossimi 6 anni. Senza scuorn!
Mario De Michele