Minoranza compatta nel ribadire la necessità di un ritorno alle urne e maggioranza unita nel solidarizzare con il sindaco Eugenio Di Santo. Potrebbero bastare queste parole per commentare il consiglio comunale aperto che si è svolto oggi a Sant’Arpino con all’ordine del giorno la situazione politica dopo l’arresto del primo cittadino, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di concussione per aver chiesto un braccialetto modello tennis all’imprenditore proprietario della ditta che gestisce il servizio di refezione scolastica.
Ai lavori del civico consesso hanno partecipato anche il segretario provinciale del Partito Democratico Raffaele Vitale e la senatrice Rosaria Capacchione. Il leader dell’opposizione Francesco Capone ha sottolineato la necessità di tornare alle urne per cancellare una delle pagine più buie della vita democratica del comune atellaneo. Dal canto loro i consiglieri di maggioranza hanno sciorinato l’elenco dei traguardi raggiunti dall’amministrazione Di Santo facendo intendere che il ritorno alle urne non è all’ordine del giorno.
Continua quindi il muro contro muro tra i due principali schieramenti in attesa di tempi migliori.