L’intervento del sindaco Angelo Brancaccio sulla soppressione della Tasi ha sollevato un vespaio di polemiche. L’articolo pubblicato da Campania Notizie (clicca qui per leggerlo) è stato commentato, con molte voci critiche, sul gruppo Facebook “Orta di Atella” anche dal consigliere comunale del Pd Michele De Micco. Che non ha usato giri di parole. Ecco le sue considerazioni al vetriolo. “La politica degli spot!!! L’azzeramento dell’aliquota TASI costituisce l’ennesimo tranello ai cittadini colpiti da un regime tributario così alto da Guinness dei primati. Dal gioco delle tre campanelle, si evince che il resto delle aliquote e delle tariffe dei tributi comunali e dell’addizionale IRPEF sono le più alte!!! La TARI che costituisce la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ammonta a 3,30 € al mq e ad essa va aggiunta la relativa addizionale erariale la cui aliquota è la massima possibile. L’ addizionale IRPEF, che viene pagata da tutti i contribuenti, viene stabilita da ogni Comune fino a un limite massimo dello 0,8% e ad Orta di Atella è stata portata proprio allo 0,8 %. L’aliquota IMU sulla seconda abitazione già altissima (1 %) , sarà aumentata ancora, magari fino al massimo (1,06 %), così come anticipato nello schema di bilancio 2014 approvato”. De Micco aggiunge: “Invece di prendere esempio dai comuni viciniori, quali Frattaminore, eletto comune più virtuoso d’Italia, il Sindaco Angelo Brancaccio, preferisce sprecare i soldi dei contribuenti per l’istruzione di uffici di supporto agli organi di direzione politica. 7 staffisti nominati con decreto sindacale ai sensi dell’ art. 90 del D.Lgs 267/2000 che percepiscono 800 euro al mese. 2 collaboratori esterni al servizio welfare, nominati con decreto sindacale ai sensi dell’art. 110 comma 6 del D.Lgs 267/2000 che percepiscono 800 euro al mese. 1 collaboratore esterno al servizio welfare, nominato con decreto sindacale ai sensi dell’art. 50 comma 10. del D.Lgs 267/2000 che percepisce 1000 euro al mese. Si lascia ai curiosi la verifica per gli altri sperperi riportati sul sito del comune, oltre alle centinaia di incarichi legali e contributi dati senza un chiaro criterio”.












