La Delibera di Giunta n.153 dello scorso anno fu una vera e propria iattura per il mondo scolastico della nostra città. Furono stabiliti, infatti, interventi di dimensionamento (accorpamenti, creazione di istituti comprensivi e soppressione di plessi) senza lo straccio di un criterio logico. Ne uscirono “obbrobri” come quello di Corso Giannone, dove invece di procedere nel modo più naturale ed ovvio possibile (accorpamento della scuola elementare De Amicis con la media Giannone), si è creato uno spezzatino (De Amicis con Leonardo Da Vinci di via Ruggiero, e media Giannone con l’ex Lombardo Radice di via Roma). Non solo, ma era evidente una situazione di squilibrio in quanto a fronte di quattro istituti comprensivi, “sopravvivevano” tre Circoli Didattici (infanzia più elementari) ed una sola Scuola Secondaria di Primo Grado (la vecchia “Scuola Media” Dante Alighieri).
Tale condizione crea una disomogeneità dell’offerta formativa destinata ai giovani cittadini della città di Caserta. Dei circa 6500 studenti, infatti, la metà riceve un’offerta in linea con le indicazioni del Ministero, l’altra metà no, e questo per motivi meramente politici e non per la qualità dei servizi scolastici in sè. Inoltre l’attuale organizzazione degli stessi Istituti Comprensivi va corretta perché non adeguata al raggiungimento degli standard di qualità didattica previsti dagli ordinamenti, non tenendo in alcun conto quanto già esistente in termini di continuità di accesso alle scuole primarie e secondarie di primo grado in base alle scelte operate naturalmente dalle famiglie. Pertanto i gruppi consiliari di PD, PSI e Speranza per Caserta, non avendo potuto confrontarsi con l’assessore alla Cultura che pur sollecitata si è sottratta alla discussione, sono costretti ad affidare alla stampa queste note con cui invitano la Giunta a correggere il tiro nell’imminenza della seduta che licenzierà il provvedimento e che già è (provvidenzialmente?) stata rimandata per gli ormai consueti contrasti interni alla maggioranza. In particolare si invita a predisporre un piano di dimensionamento per l’anno scolastico 2014/15 che sia innanzitutto fondato sull’impostazione complessiva e non su singole esigenze, e che tenga presente che, secondo le Linee Guida regionali, “si deve procedere nel rispetto dell’organizzazione delle strutture ed al fine di conseguire risultati in termini di continuità didattica e di qualità dell’offerta formativa”.
Pertanto i gruppi di opposizione ritengono che si debba andare verso il completamento della creazione degli Istituti Comprensivi nella città di Caserta, garantendo una omogeneità dell’organizzazione dell’offerta formativa sul territorio comunale, seguendo criteri di suddivisione e vicinanza territoriale tra i plessi, ed analizzando i flussi storici di trasferimento degli studenti da un plesso ad un altro nei passaggi tra ordini di scuola. La proposta, in termini concreti, si articolerebbe su sei Istituti Comprensivi, frutto di una ridistribuzione complessiva dei plessi tracciata secondo i criteri di cui sopra, che andrebbe a sanare il paradosso di Corso Giannone, ed a creare nuovi Istituti Comprensivi con criteri più “logici” come la scuola primaria di via Roma annessa alla Dante Alighieri, o l’elementare di rione Kennedy (terzo circolo) con la media di via Trento, creando un unico polo scolastico del quartiere Acquaviva. Una proposta certamente emendabile, ma che nasce con un assetto certamente più equilibrato rispetto alla situazione attuale.
Un’ulteriore riflessione svolta dei consiglieri di PD, PSI e Speranza per Caserta riguarda l’Istruzione Superiore, dove si è assistito negli ultimi anni ad un fiorire di nuovi indirizzi di studio, spesso con duplicazioni e triplicazioni anche per indirizzi in origine sottodimensionati, quale il Classico, che ha dovuto a sua volta, per mantenere l’autonomia, aprire sezioni di liceo scientifico, in un groviglio che visto da fuori sembra incomprensibile. Vanno pertanto eliminate, o almeno drasticamente ridotte, situazioni di sovrapposizioni che rischiano di spogliare Caserta di pezzi della sua identità quando sono fini a se stesse, e non funzionali ad una strategia di reale modernizzazione ed adeguamento dell’offerta formativa. Si ritiene viceversa utile far aderire sempre più l’offerta formativa di Licei e, soprattutto, Istituti Tecnici e Professionali, alle prospettive della città in termini produttivi e di sviluppo. Occorre infatti colmare il gap tra domanda ed offerta di professionalità nella Caserta del futuro. Per questo motivo l’azione della politica dovrebbe favorire non tanto le sistemazioni dei dirigenti, quanto sostenere questi ultimi nella corretta valutazione degli indirizzi da aprire, fornendo informazioni e contatti con i mondi della produzione e indicazioni circa le progettualità previste a medio e lungo termine per la città.
I Gruppi Consiliari di PD, PSI e Speranza per Caserta