“Le dimissioni dell’assessore Fasulo sono solo la punta dell’iceberg. Ormai l’esperienza Tommasino è finita, ammesso che sia mai cominciata. La Città e il territorio sono alla sbando. L’indebitamento del Comune per interventi non strutturali cresce di giorno in giorno e peserà sull’intera cittadinanza per molti e molti anni. L’Amministrazione Comunale è una nave fuori controllo. Il paradosso è che il responsabile dei Servizi Sociali è costretto a dimettersi perché i suoi capitoli di bilancio sono senza fondi, mentre lo sperpero di risorse per clientele e pavoneggiamenti è al massimo. Tutte le tariffe sono state innalzate ai parametri estremi, i cittadini soffrono e ora, con queste dimissioni, è evidente che con la nostre tasse non si sostengono i più deboli e l’economia cittadina, ma la vanità di amministratori che spendono il triplo per realizzare le brutte copie di attività ed eventi non certo farina del loro sacco”.  Lo si legge in una nota del Pd di Sessa Aurunca a firma del segretario Sasso.

 

“All’Assessore Fasulo tutto il rispetto per un gesto serio, non usuale, con pochi precedenti. Occuparsi della cosa pubblica implica il dovere di salvaguardare la dignità di se stessi e della funzione che si ricopre. Assessore egregio, se mai dovesse ripensarci in queste ore, non lo faccia per ragioni semplici o solo politiche, ma pretenda lo spostamento di ingenti risorse su quei capitoli di bilancio che sono la speranza di tante famiglie e la possibilità per molti di non perdere servizi essenziali e assistenza materiale.

Questa Giunta non più può reggere in questa condizioni, imponendo ai suoi di obbedire sempre contro tutto e tutti. Quel che resta dei consiglieri di maggioranza si sta logorando giorno per giorno di fronte ai propri elettori e alla Città. A chi giova? Il Sindaco Tommasino finchè ha i numeri ha il diritto di governare e di andare avanti. Lo faccia. Ma si ricordi che il prezzo della durata ad ogni costo della sua Amministrazione non può e non deve essere pagato dai cittadini e in special modo dai più deboli. In condizioni analoghe il centrosinistra scelse di non snervare la Città con formali “resistenze amministrative” e lasciò la parola agli elettori che premiarono poi proprio lei. La democrazia resta arbitro supremo dei destini personali e Sessa e questo magnifico territorio sono di tutti. La parola ai cittadini“.

 

 

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