MADDALONI – “Mi sembra assurdo che per un anno si sia discusso di ipotesi non verificate e non valide tecnicamente, visto che oggi si ritorna a un progetto preliminare del 2009.” Lo ha dichiarato Nicola Caputo Consigliere regionale e Presidente della Commissione Trasparenza.

“La Delibera 103 del 13 marzo 2012, aveva fatto tabula rasa del progetto originale, smontando 10 anni di lavoro che avevano portato alla individuazione dello shunt come ipotesi tecnicamente valida. Con la delibera pubblicata ieri, la n.35 dell’08.02.2013, si torna al progetto iniziale, ma sii è perso inutilmente un anno per un’opera indispensabile per i cittadini di Maddaloni e di tutta la regione, che non può attendere i tempi biblici delle decisioni amministrative.”

“Il provvedimento amministrativo che la Giunta Caldoro aveva varato circa un anno fa, era frutto solo della logica del taglio indiscriminato: si era infatti arrivati alla definizione di una variante, al posto dell’ipotesi dello shunt previsto precedentemente, solo sul principio del “costa meno”, senza alcun tipo di valutazione tecnica compiuta.”

“Come si poteva pensare di lasciare per 5 anni scoperta la linea di una direttrice così importante per la provincia di Caserta, lasciando inoltre, irrimediabilmente la frattura della città di Maddaloni?”

“La realizzazione della linea AV/AC Na-Ba, che sempre più rappresenta un’opera strategica della programmazione regionale-nazionale- comunitaria di settore, data la coerenza con il completamento della Rete TEN-T “Core”, ovvero della rete europea considerata “essenziale” (da realizzare entro il 2030, rispetto alla rete globale, cd “comprehensive network”, con orizzonte 2050), deve essere accompagnata, integrata e valorizzata con la rilettura del territorio e con le necessarie evoluzioni previste dello stato attuale, visto che l’orizzonte dell’opera portante è ventennale”.

“L’altro tema necessario a cui il governo regionale deve dare risposte immediate-continua Caputo – è il collegamento con il sistema della metropolitana regionale, cioè il sistema di mobilità delle aree interessate dalla direttrice e lo scenario di sviluppo delle stesse, per far sì che un’opera così importante non resti “impermeabile” rispetto alle realtà locali, ma, anzi, si integri in maniera biunivoca alle stesse cioè ne sia alimentata – da traffici di persone e merci ma ne alimenti anche lo sviluppo, avvicinando i territori oggi marginali alle zone centrali e offrendo le opportunità connesse ad una riduzione dei tempi e quindi delle distanze.”

“Risultati utili-continua Caputo- si possono ottenere se si riesce a costruire in modo condiviso, un piano delle infrastrutture e dei servizi locali rielaborati in > un’ottica di rete, anche in considerazione della necessaria razionalizzazione ed ottimizzazione delle poche risorse disponibili.”

“Auspico -conclude Caputo- che ora si possa procedere in maniera spedita. Il progetto è ora all’esame del Cipe, e pertanto si può lavorare perché l’opera possa almeno avviarsi verso una fase di esecutivo e riqualificare il territorio, rilanciando il ruolo di centralità della provincia di Caserta nel contesto interregionale.”

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