Abbiamo appreso da un timido articolo, comparso su una testata on line, che pochi giorni prima di Natale, 6 risorse della centrale turbogas di Sparanise si sono viste recapitare una lettera di licenziamento. Questa notizia ci ha lasciato sgomenti perché nessuno aveva portato all’attenzione pubblica questa vicenda e ci siamo sentiti in obbligo morale di approfondire l’accaduto, prima di addivenire a qualsiasi conclusione.
Nell’affrontare la ricostruzione cronologica siamo arrivati, con altrettanto sgomento e sdegno, ad alcune deduzioni ma a molti quesiti irrisolti:
…perché sono state licenziate 6 risorse, tutte di Sparanise, dalla General Construction?
…perché non è stato tentato il ricorso ad ammortizzatori che avrebbero evitato questo epilogo?
…da quanto tempo si sapeva della volontà di questo taglio e chi ne era a conoscenza?
…quali azioni concrete ha posto in essere il governo locale per evitare i licenziamenti?
…perché c’è un totale silenzio mediatico su questa importante vicenda?
…perché nessuno degli amministratori attuali o precedenti, appresa la notizia, ha levato con forza il suo grido di sdegno prendendo una posizione chiara a difesa dei propri concittadini?
A nostro avviso quello della “Centrale” è stato il più grande business politico degli ultimi 20 anni. I “politici” sparanisani, a prescindere dalla loro apparente posizione nei confronti del progetto, hanno trovato l’humus perfetto per dare sfogo alla loro capacità di speculare sullo stato di bisogno dei concittadini e con la loro arte del ricatto morale e della moltiplicazione dei pani e dei pesci si sono garantiti la rendita elettorale per un decennio.
Giocando sulla vita delle persone, ognuna delle amministrazioni che si è alternata dal 2006 al 2015 ha perorato unicamente la propria egoistica causa, nell’ottica del voto perpetuo per il favore concesso, e omettendo di dire a quegli stessi concittadini bisognosi che sin dall’inizio il lavoro a loro concesso, in cambio della eterna dedizione elettorale, avrebbe avuto un tempo ben preciso ed allo scoccare dell’ora X si sarebbero ritrovati a casa.
Per assecondare la loro sete clientelare hanno forzato aziende private ad assumere risorse in uno spropositato esubero frutto di una miope ed egoistica visione di breve termine. Delle immani ricadute occupazionali, propagandate e gonfiate in maniera esponenziale dagli “esperti” amministratori, ci ritroviamo con 22 famiglie di Sparanise lasciate senza lavoro dal 2012 ad oggi.
Fiduciosi che gli Sparanisani abbiamo raggiunto un livello di maturazione e di consapevolezza di tutto ciò e che non cederanno nuovamente al “ricatto”, un pensiero ci passa per la testa: e se i 6 licenziamenti fossero funzionali alla campagna elettorale di qualcuno che nel frattempo li sta già promettendo a nuovi “polli”?
Sparanise In Movimento