CASERTA – Tre settimane fa, l’assessore all’ Urbanistica Giuseppe Greco rispondeva con tono pacato e sguardo rassicurante all’interrogazione della consigliera Norma Naim, che portava in Aula consiliare un argomento di fondamentale importanza: la tutela del (poco) suolo agricolo residuo dalla cementificazione selvaggia. La discussione era incentrata sulla “Carta di Matera”, accordo proposto dalla CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) ai Comuni italiani e sottoscritto dal Sindaco Pio Del Gaudio nel mese di agosto 2011, tra i primi firmatari del manifesto programmatico che mira a costruire un futuro con più agricoltura ed a disegnare un nuovo modello di sviluppo capace di contemperare la produttività e la qualità della vita.

Ma con questa Amministrazione le sorprese sono sempre dietro l’angolo! Soltanto il giorno precedente, il due di ottobre, la Giunta comunale all’unanimità aveva approvato la delibera di adesione al “Piano Nazionale per le Città”, dove rispuntano fuori sette interventi del cosiddetto “housing sociale” (nel dettaglio: via Falcone, frazione S. Benedetto, fraz. Centurano, fraz. Garzano, fraz. S. Barbara, Viale G. La Pira, via Marchesiello), per un totale di 96 milioni di metri cubi di nuovi volumi edificati, che farebbero spazio ad oltre 2000 nuovi abitanti.

A creare allarme è la distruzione del suolo e del paesaggio soprattutto sui Monti Tifatini, in una città, complice anche la crisi economica, in cui si sprecano appartamenti sfitti ed edifici in condizioni di degrado.

Peraltro, questi progetti appaiono in palese contrasto con quanto previsto dalla Delibera di Giunta Regionale n. 572 del 22/07/2010 (pubblicata sul BURC n. 52 del 2/08/2010), nella quale si legge, tra l’altro, che l’obiettivo prioritario è quello di puntare al miglioramento della gestione dell’uso del territorio contrastando sia il degrado complessivo dei centri cittadini che l’espansione sfrenata delle periferie… Ciò mira alla riduzione del consumo di suolo, attraverso interventi equilibrati di densificazione urbana, recuperando anche l’edificato già esistente e rifunzionalizzando i vuoti urbani per produrre parti residenziali integrate a servizi ed attività.

Evidentemente la tanto decantata “filiera istituzionale” non funziona per tanti aspetti, né tantomeno per la trasmissione di informazioni e linee guida che, una volta tanto, appaiono virtuose. Evidentemente la fame di mattone e cemento a Caserta è così forte da far prevalere le logiche del profitto  alle direttive impartite dagli organi sovraordinati. E poiché Speranza per Caserta ritiene che ciò potrà creare ulteriori danni al paesaggio e possibili rischi di dissesto idrogeologico, ha protocollato una mozione consiliare nella quale si chiede al Sindaco ed alla Giunta di rispettare i contenuti della Carta di Matera, prevedendo nel nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC) il blocco ad ogni espansione edilizia, la salvaguardia del suolo agricolo e delle aree a verde già esistenti e/o individuate nel PRG, accompagnata da una strategia di monitoraggio dell’attuale patrimonio edilizio e della sua rigorosa manutenzione e messa in sicurezza, in coerenza con le linee guida regionali.

Considerata l’importanza della questione, SpC ritiene necessaria una assunzione di responsabilità da parte dell’intero Consiglio comunale, volta ad una pianificazione che vada nella direzione di una riqualificazione urbanistica e non verso nuove costruzioni e altra sottrazione di suolo.

 

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