CESA – Non si è fatta attendere la replica del vicesindaco Cesario D’Agostino alle accuse contro l’amministrazione comunale, mosse, tramite un manifesto, dal Pd e Psi. “Al giorno d’oggi, demonizzare le persone e decantare false verità è prerogativa di molti, ma pochi come voi del Pd e Psi, ci riescono così, squisitamente, bene. Tuttavia, dovrei quasi ringraziarvi perché mi offrite l’occasione giusta per spiegare con chiarezza alla cittadinanza cesana, come stanno i fatti”.

“Non dite la verità facendo credere che l’aumento della tassa sull’immondizia sia nostra responsabilità, piuttosto, il contratto nuovo che ha determinato tale aumento, passando da 36.200 euro mensili a 64.763, è stato fatto a maggio 2011, data in cui l’amministrazione era guidata dal sindaco De Angelis e costituita da due degli attuali esponenti di minoranza di cui uno era assessore e l’altro segretario del Pd. E, va evidenziata, soprattutto, la furbizia con cui tale atto è stato mascherato, aggiungendo l’aumento, non sulla bolletta dell’immondizia dell’anno 2011 ma su quella dell’energia elettrica.

Inoltre, giusto per fare chiarezza, l’introduzione dell’addizionale comunale riguarda il bilancio dell’anno 2012 ed è stata introdotta per far fronte ai mancati trasferimenti statali e per pagare il maggior importo delle rate dei mutui. Dal maggio 2012 in cui è avvenuto l’insediamento dell’attuale amministrazione comunale e la designazione della mia persona quale assessore e vicesindaco del Comune di Cesa, a tutt’oggi, io non ho percepito alcuna indennità. In seguito alla delibera n° 5 del 24.01.2013, da febbraio 2013 percepirò, personalmente, un’indennità pari a 294,00 euro alla quale vanno sottratti, ulteriormente, addizionale regionale e comunale. I “buoni propositi” di cui voi parlate e che io ho appoggiato a suo tempo e cercato di perseguire, enunciavano che il mio incarico sarebbe stato “a costo zero” e non “a costo mio”.

Purtroppo, non avevo previsto che per svolgere l’incarico che ho attualmente all’interno della giunta comunale occorressero spese ulteriori, che fino ad ora ci ho rimesso di tasca mia. Non tutti sanno che per svolgere la funzione di Vicesindaco e Assessore occorre munirsi di una polizza a tutela della responsabilità erariale nei confronti della Corte dei Conti (in quanto ogni singolo amministratore può, incorrere in responsabilità erariale), e occorre far fronte a spese quali carburante, telefono, parcheggio e ulteriori spese correnti. A tutto ciò bisogna aggiungere, che dovendo dedicare tempo alla gestione del mio incarico amministrativo, devo necessariamente ridurre quello da dedicare al mio lavoro in qualità di Funzionario dell’U.S.R. Campania – Ambito Territoriale di Caserta e questo comporta decurtazione di soldi allo stipendio (collegati alla presenza in ufficio).

Ci tengo a sottolineare, a questo punto, che io sono, sicuramente, un amministratore che ha preso un impegno quale quello di svolgere bene il proprio incarico ma sono anche un uomo che non può permettersi di fare il “benefattore” a carico della propria famiglia. Credo che si debba vergognare colui che ruba e fa politica per fini personali o di pochi e non chi chiede di percepire un’indennità prevista per legge che, nel mio caso specifico, è più corretto definire “rimborso spese” collegato alla funzione di assessore e vicesindaco. A differenza di quanto si vuol far credere, io faccio e farò politica amministrando solo per il bene comune e nell’interesse di tutti i cittadini di Cesa. E mi chiedete le dimissioni per cosa? Perché percepirò un’indennità prevista per legge? O piuttosto perché se mi dimetto al posto mio verrà eletto qualcun altro (uno di voi magari) che percepirà lo stesso stipendio… e che stipendio!!??? E allora mi chiedo… cosa cambia?”.

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